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INAUGURAZIONE A SIEM REAP IL CENTRO PER EX BABY PROSTITUTE
6 NOVEMBRE – CAMBOGIA
Il 6 novembre 2004 una rappresentanza di Rock No War ha partecipato alla inaugurazione a Siem Reap in Cambogia di un centro di recupero per bambine ex prostitute o che hanno subito abusi sessuali. Il centro è stato costruto grazie alla collaborazione di Rock No War e di ECPAT una organizzazione che si batte per il recupero di bambini che hanno subito abusi sessuali.
Negli ultimi tempi diversi articoli di giornale sono stati pubblicati anche in Italia su entrambe le organizzazioni: il 18 gennaio è uscito un articolo di diverse pagine sulla attività di AFESIP ed Ecpat Cambogia anche su Venerdì di Repubblica.
Il 22 gennaio su tutti i giornali c’era la notizia (data da Ecpat e Unicef) della prima condanna di un Italiano condannato per un reato compiuto all’estero in materia di turismo sessuale: una condanna grave (12 anni di prigione) per un reato grave. Quella persona aveva abusato e torturato bambine in Thailandia e Messico, filmandosi mentre infieriva sui loro corpi...
www.ecpat.it
Clicca sull'immagine sottostante per leggere l'articolo su FLAIR - Ottobre 2004
Clicca sull'immagine sottostante per leggere l'articolo della GAZZETTA DI MODENA - 6 Maggio 2004
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Negli ultimi tempi diversi articoli di giornale sono stati pubblicati anche in Italia su entrambe le organizzazioni: il 18 gennaio è uscito un articolo di diverse pagine sulla attività di AFESIP ed Ecpat Cambogia anche su Venerdì di Repubblica.
Il 22 gennaio su tutti i giornali c’era la notizia (data da Ecpat e Unicef) della prima condanna di un Italiano condannato per un reato compiuto all’estero in materia di turismo sessuale: una condanna grave (12 anni di prigione) per un reato grave. Quella persona aveva abusato e torturato bambine in Thailandia e Messico, filmandosi mentre infieriva sui loro corpi...
IL TRAFFICO DI BAMBINI
Nell'Indocina in questi anni si è sempre più affermato un nuovo tipo di sfruttamento delle risorse umane: il traffico di bambini al fine di sfruttarli nel mercato della prostituzione, nel mercato della pornografia e in quello, ancora molto da scoprire, degli organi.
Da Bangkok a Ho Chi Min Ville (più nota con il suo vecchio nome: Saigon), senza soluzione di continuità, vi è una forte presenza di capisaldi di coloro che hanno deciso che i bambini sono un buon investimento e che i loro corpi possono essere commerciati proprio come se non appartenessero a persone, ma fossero solo degli oggetti.
Da Bangkok a Saigon quindi (giungendo fino a Manila) sono tantissimi i luoghi dove gli occidentali interessati possono acquistare o affittare bambini anche piccolissimi, divertendosi con loro, e cioè usandoli per una o più notti o giocando con i loro corpi fino ad ucciderli.
Giochi sadici o pseudo erotici, che utilizzano bambini a volte piccolissimi (alti spesso meno di un metro) che dopo pochi mesi si ammalano di malattie i cui nomi in Italia sono stati dimenticati o di malattie sessualmente trasmissibili quali l’AIDS o tutte le possibili forme di Epatiti.
Bambini piccoli o piccolissimi, rapiti alle loro famiglie o da queste ceduti a trafficanti senza scrupoli che fanno credere alle famiglie che porteranno i piccoli a scuola, o a lavorare in industrie…
Un problema da non sottovalutare se si pensa che in tutto il mondo lo sfruttamento dei bambini a fini sessuali muove ogni giorno circa 300 milioni di dollari. Una “industria” che ormai ha scalzato quella della droga essendo diventata più importante. Un giro di miliardi sporchi e poco rischiosi: i bambini raramente sfuggono ai loro aguzzini e ancor meno di sovente parlano di quello che hanno vissuto: un piccolo bambino cambogiano trasportato lontano da casa, spesso in un altro paese, non conosce nulla del luogo in cui si trova (spesso neppure la lingua) e non sa assolutamente quali siano gli adulti di cui si può fidare. Il bambino si trova quindi solo, assolutamente solo, ad affrontare l’avventura più dolorosa della sua vita: l’abbandono, la messa in vendita come un oggetto, la sua più o meno lenta ma inesorabile distruzione
La Cambogia è forse il paese chiave di tutto questo gioco: un paese poverissimo dove il turismo sessuale non è diventata ancora la voce preponderante del bilancio economico del paese (come è invece in altri paesi del Sud Est asiatico) e dove è più alta la percentuale di malati di AIDS: più della metà dei bambini ingaggiati nel turismo sessuale sono sieropositivi e il paese ha superato ogni altro paese dell’ASIA in questo triste primato.
UNA SOLUZIONE E’ POSSIBILE?
Cercare una soluzione a questo problema non è semplice. Le mafie locali ed internazionali non rinunciano facilmente ai grandi margini di guadagno che gli concede lo sfruttamento dei bambini. Eppure ci sono organizzazioni internazionali (come ECPAT, una organizzazione presente in 70 paesi al mondo e la cui sede internazionale è a Bangkok) che si battono per la creazione centri per il recupero e la cura delle giovani vittime, di leggi, scelte politiche che facciano terminare lo sfruttamento dei bambini e la formazione di forze di polizia che tentino di sconfiggere questo turpe mercato.
In alcuni paesi vi sono associazioni locali che, con coraggio, sfidano quotidianamente la malavita per strappare bambini dal traffico e dai bordelli. In Cambogia ha la propria sede centrale AFESIP, che ha sedi locali in Thailandia, Laos e Vietnam. In ogni paese del Sud Est Asiatico stanno cercando di formare del personale locale, creando gruppi di intervento per togliere bambine ai loro sfruttatori, per monitorare i bordelli, per curare e aiutare i piccoli a rientrare nella normale vita quotidiana o per insegnare alle forze di polizia le tecniche di indagine e repressione.
IL PROGETTO
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AVANZAMENTO LAVORI - GENNAIO 2004
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AVANZAMENTO DEI LAVORI - FEBBRAIO 2004
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AVANZAMENTO DEI LAVORI - APRILE 2004
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LUGLIO 2004
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IL PROGETTO
Il progetto che stiamo realizzando consiste nella costruzione di un nuovo centro nella città di SIEM REAP, capoluogo della medesima regione. Il terreno su cui deve sorgere si trova nella immediata periferia della città, vicina al mercato della città ma in zona rurale, questo per permettere una migliore raggiungibilità dei servizi della zona (scuola, ospedali…) ma anche per permettere alle ragazze che frequentano il centro minor disturbo nel dedicarsi alle varie attività di formazione che permettano loro di acquisire una professionalità che è alla base del loro reintegro nella società. La casa servirà come centro di recupero delle bambine e delle giovani ragazze trovate nei bordelli della zona dai membri della associazione incaricati di svolgere le attività di indagine e di ricerca.
Il centro si caratterizzerà anche per poter permettere di svolgere una varia tipologia di interventi:
a) contrastare la prostituzione e il traffico dei bambini
b) mappare le zone sconosciute dove si sospetta vi sia un traffico di bambini
c) monitorizzare le zone note per lo sfruttamento dei bambini
d) formare personale che possa intervenire nelle situazioni di emergenza
e) aiutare nella riabilitazione e nel reinserimento le piccole vittime
f) ricongiungere le piccole vittime alle famiglie di origine ove questo fosse possibile
g) curare le malattie trasmesse ai bambini sia con le attività sessuali che per la durezza esistenza vissuta in precedenza
h) educare le donne che restano nei bordelli alle metodologie ed alle tecniche per evitare la trasmissione di malattie veicolate con rapporti sessuali
La zona di intervento scelta è stata la Cambogia e specialmente la città di Siem Reap, dove ci sono i bellissimi Templi di Angkor, la nuova e più ambita zona turistica dell’Asia, una delle città dove più alto è il numero delle vittime minorenni del traffico e della prostituzione e dove solo recentemente si è sviluppato il turismo proveniente soprattutto dalla Thailandia, un turismo mordi e fuggi che incanta i bambini poverissimi della zona e che li porta nel giro della prostituzione per pochi soldi e con molta facilità. Si tratta quindi di una zona che ha molto bisogno di intervento e che però ha poche forze che attualmente si impegnano su questo tema.
La zona è inoltre importante per il traffico di ragazze da immettere sul mercato della prostituzione non nazionale. I dati della polizia regionale danno per assai ricercate ragazze vergini che vengono rapite e vendute al circuito internazionale.
Il progetto ha un costo complessivo di 120.000 dollari.
Una cifra non alta per le finalità che si pone, ma altissima per le forze di AFESIP, che basa le proprie attività solo sulle donazioni di privati e di enti pubblici.
Lo slogan dell’iniziativa potrebbe essere quello internazionale di ECPAT, e cioè: "DA SCHIAVI A BAMBINI".
I TEMPI DI REALIZZAZIONE
Si stima che i tempi di costruzione dovrebbero essere complessivamente di circa sei-otto mesi.
I lavori potranno cominciare solo dopo l’invio di una prima parte dei soldi raccolti (almeno 30.000 dollari). Si ritiene che nel corso dell’inverno 2002-2003 il centro potrebbe essere inaugurato. Ovviamente il tutto dipende dalla data di invio dei soldi raccolti.
I PARTNERS PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto verrà localmente realizzato da AFESIP Cambodia (Agir pour les femmes en situation précaire) una associazione Franco-Cambogiana che gestisce da anni alcuni centri per il recupero di bambine e ragazze di bordello. La sua giovane Presidente internazionale, Somaly Mam, è stata insignita del premio "Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale" nel 1998 ed è anche presidente di ECPAT Cambogia (per chi è interessato ad approfondire può visitare il sito www.afesip.org ). In questi anni Afesip ha reintegrato già 250 ragazze, mentre attualmente nei suoi tre centri attivi in Cambogia ne ospita 120. Direttamente dai bordelli Afesip ha riscattato già 290 ragazze.
Garante della iniziativa e responsabile per la raccolta dei fondi è ECPAT (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking), la più importante organizzazione internazionale per la lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini ed il loro traffico (per chi è interessato a maggiori informazioni due sono i siti www.ecpat.it e www.ecpat.org il secondo dei quali è quello della organizzazione internazionale).
Il nostro contatto sarà Marco Scarpati, avvocato e direttore dei programmi di ECPAT.
E' lui che controllerà, assieme a noi, la correttezza del progetto e la sua effettiva realizzazione, anche visitando, durante il periodo di costruzione della casa, il cantiere e le sedi di AFESIP.
HANNO PARLATO DI NOI...
(Clicca sull'immagine per visualizzare l'articolo)
Clicca qui per visualizzare i Bonifici effettuati
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