Giovedì, 30 Giugno 2011 18:43

Fermiamo l'Aids sul nascere

FERMIAMO L'AIDS SUL NASCERE

Si continua a morire in Africa. Non solo di guerre e fame. Negli ultimi anni si è diffuso un nuovo flagello.
L’epidemia AIDS, che colpisce soprattutto la popolazione giovane: nel continente nero le vittime sono 17 milioni di cui quasi 4 milioni di bambini. Fra i paesi più martoriati, lo Zimbabwe (ex Rhodesia), su 12 milioni di abitanti conta 1 milione e mezzo di sieropositivi, il 30% sono donne in gravidanza.
Di conseguenza, tra le vittime innocenti, tantissimi bambini.
Muoiono a migliaia per la terribile infezione, spesso entro i primi 2 anni di vita.
A trasmettere loro il virus quasi sempre sono le madri al momento del parto o attraverso l’allattamento.
Finora nello Zimbabwe, come negli altri stati africani, prevenzione e cura dell’AIDS incontrano ostacoli di ordine economico, sanitario e psicologico. Tuttavia, un grande aiuto viene proprio dalle giovani mamme africane.

 

Perché il loro figlio non si ammali del terribile morbo, sfidando pregiudizi e vecchi tabù, accettano ora di sottoporsi ai test e alle cure anti-AIDS; un buon passo in avanti e lo dimostrano i primi concreti risultati della battaglia combattuta attraverso il progetto "Fermiamo l’AIDS sul nascere" per arginare l’epidemia, già salvati decine di bambini.
Il progetto è portato avanti presso il St.Albert’s Mission Hospital diretto dalla Dott.ssa Elisabetta Tarira (un medico dello Zimbabwe, ex-allieva di Luisa Guidotti, il medico missionario modenese ucciso in Africa nel 1979).

 

 

Per salvare un bambino, bastano pochi spiccioli...

9,29 € per il Test HIV ad una mamma prima del parto e poi al suo bambino
20,65 per 10 terapie a base di nevirapina
68,17 per una terapia di supporto psicologico pre e post test a 10 future mamme
90,89 per nutrire un neonato con latte artificiale dal 3° al 12° mese di vita
129,11 per assicurare un trattamento medico alimentare completo

 


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