Lunedì, 27 Giugno 2011 16:38

Missione Chinandega

MISSIONE DI CHINANDEGA
Una delegazione di Rock No Wr, con Giorgio Amadessi e il leader dei "Nomadi" Beppe Carletti è appena rientrata dal Centro America.
Inaugurato un reparto di dialisi in un piccolo ospedale.


Nel Paese centroamericano i volontari dell'Onlus hanno preso parte all'inaugurazione di un reparto di dialisi all'interno di un piccolo ospedale realizzato nella missione cattolica di Chinandega, cittadina a 130 km a nord della capitale Managua e sconvolta nel 1998 dall'uragano Mitch che solo in quell'area provocò oltre 3mila morti, tra l'indifferenza di gran parte del Mondo "ricco" e "civilizzato".
Al progetto della missione "Betania" di Chinandega, "Rock No War" ha contribuito con un primo finanziamento di oltre 35mila euro; mentre per il prossimo anno l'associazione sta reperendo quasi 60mila dollari per costruire una casa che dovrà ospitare i bambini ciechi tolti dalla vicina discarica; un vero inferno dei vivi. L'anima di questa missione è il sacerdote Padre Marco Dessi, 55 anni cagliaritano che per caso - come dice lui - si trova in Nicaragua da 30 anni.
Trent'anni nel corso dei quali ha convissuto con la dittatura della famiglia Somoza (la più lunga del Centroamerica), con dieci anni di regime sandinista e poi con tre governi "liberali" e"democratici" che hanno dato il colpo di grazia al Paese con una terribile e inarrestabile corruzione radicata ad ogni livello della mastondotica burocrazia che "guida" un popolo di poco più di 5 milioni di anime; ma soprattutto Padre Dessi ha dovuto fare i conti con il terribile terremoto che nel 1972 distrusse il Nicaragua (decine di migliaia di morti); con l'uragano Mitch del 1998 e con un Paese stremato dalla fame e che non si fa più illusioni perché troppe volte ha visto finire nel nulla le promesse di politici e perfino di associazioni di volontariato.
«Il Nicaragua è un Paese che vale la pena aiutare»; con queste parole Padre Marco Dessi ha voluto salutare al termine della sua omelia in spagnolo, in una messa di saluto, la delegazione dell'associazione modenese"Rock No War" della quale faceva parte anche Beppe Carletti leader dei Nomadi, da sempre attento alle tematiche della solidarietà; una solidarietà concreta fatta di poche parole e di molti fatti.
A Chinandega Padre Marco oltre ad occuparsi di quasi un migliaio di bambini ai quali fornisce istruzione, sanità, un pasto e a volte un tetto, è riuscito in questi anni a realizzare dal nulla una missione che è una vera oasi all'interno della quale c'è una chiesa, un parco giochi, una comunità giovanile, scuole professionali e medie, un ospedale chirurgico e adesso anche un reparto dialisi.

In Nicaragua "Rock No War" è stata ricevuta anche dal comandante Daniel Ortega, leader del Fronte Sandinista e maggiore esponente dell'opposizione e dal ministro dei Servizi Sociali del governo di Managua, la signora Edda Callejas. Con loro è stato possibile conoscere le due differenti visioni dello Stato e della situazione attuale che appare di profonda crisi istituzionale e sociale con il precedente presidente, Aleman, messo sotto accusa per corruzione e l'attuale, Bolanos, che sembra incapace di attuare una vera e radicale riforma.
D'altro canto anche i sandinisti devono accusare se stessi per avere perso il potere nel 1990 al momento delle prime elezioni libere nel Paese.
Daniel Ortega è stato impietoso nell'analisi della sconfitta riconoscendo molti errori come ad esempio quello di non aver dato vita ala riforma agraria a favore dei campesinos, di avere istituito il servizio militare obbligatorio e di non essere riuscito a mettere insieme le varie anime del Paese e del Frente; a suo merito, però, va riconosciuto di essere stato l'unico leader rivoluzionario ad avere accettato democraticamente di lasciare il potere una volta sconfitto alle elezioni.
Durante la permanenza in Nicaragua, Rock No War, com'è ormai sua abitudine ha sfidato a calcio una formazione locale e per la prima volta (il risultato è storico) è riuscita a non perdere impattando per 4 a 4 anche per merito di Antonio, un 65enne mirandolese, massiccio e corpulento ma con un passato nelle giovanile del Bologna che si è erto come un baluardo in porta. Da qualche giorno Padre Marco è in Italia per far conoscere il suo progetto; per fare questo il sacerdote, si è fatto accompagnare da un coro composto da 17 bambini dai 9 ai 15 anni; bambini tolti dalle discariche, dalle strade, da una vita di violenza. A loro ha insegnato l'amore per Dio, la musica, l'arte e la vita e che adesso cantano perché il Mondo si ricordi di loro. Padre Marco con il coro "Getsemani" sarà la sera domani sera alla Meridiana; poi a Cavezzo, San Felice e Modena.

La discarica che provoca non poche malattie a numerosi bambini che vivono nella zona del Nicaragua dove opera padre Marco Dessi e dove arrivano gli aiuti modenesi raccolti dall'associazione Rock No War.

In aiuto alla missione di Chinandega (P.Marco Dessi) per la realizzazione di un centro con 3 officine: una falegnameria, un laboratorio per la fabbricazione di dolci e panetteria, un laboratorio per la produzione di frutta candita conservata + la costruzione di una casa di accoglienza per ragazze madri.

ROLO BANCA - AG. C - SASSUOLO CAB. 47019   ABI. 3556.
C/C NR. 44991   intestato a Rock No War Onlus - Operazione Nicaragua

PROGETTO REALIZZATO - C/C NON PIU' ATTIVO

Per il 2003, si pensa di continuare il progetto “KART NO WAR”
I progetti per il 2003 saranno la costruzione di una Scuola di Musica in Nicaragua e una casa per il recupero delle bimbe vittime del turismo sessuali in Cambogia.
Visto l’impegno finanziario dei 2 progetti, crediamo che tutte le iniziative saranno dedicate a questi fino alla completa realizzazione.

OSPEDALE IN CHINANDEGA
In piena attività l'ospedale realizzato con il contributo di ROCK NO WAR (Clicca sulle immagini per ingrandirle)

 
   

ROCK NO WAR IN NICARAGUA PER L'INAUGURAZIONE DELL'OSPEDALE DI CHINANDEGA...
- Testo tratto dalla Gazzetta di Modena, Giovedì 5 Dicembre -

Nel Paese centroamericano i volontari dell'Onlus hanno preso parte all'inaugurazione di un reparto di dialisi all'interno di un piccolo ospedale realizzato nella missione cattolica di Chinandega, cittadina a 130 km a nord della capitale Managua e sconvolta nel 1998 dall'uragano Mitch che solo in quell'area provocò oltre 3mila morti, tra l'indifferenza di gran parte del Mondo "ricco" e "civilizzato".

Nel Paese centroamericano i volontari dell'Onlus hanno preso parte all'inaugurazione di un reparto di dialisi all'interno di un piccolo ospedale realizzato nella missione cattolica di Chinandega, cittadina a 130 km a nord della capitale Managua e sconvolta nel 1998 dall'uragano Mitch che solo in quell'area provocò oltre 3mila morti, tra l'indifferenza di gran parte del Mondo "ricco" e "civilizzato".

Al progetto della missione "Betania" di Chinandega, "Rock No War" ha contribuito con un primo finanziamento di oltre 35mila euro; mentre per il prossimo anno l'associazione sta reperendo quasi 60mila dollari per costruire una casa che dovrà ospitare i bambini ciechi tolti dalla vicina discarica; un vero inferno dei vivi. L'anima di questa missione è il sacerdote Padre Marco Dessi, 55 anni cagliaritano che per caso - come dice lui - si trova in Nicaragua da 30 anni.

Trent'anni nel corso dei quali ha convissuto con la dittatura della famiglia Somoza (la più lunga del Centroamerica), con dieci anni di regime sandinista e poi con tre governi "liberali" e"democratici" che hanno dato il colpo di grazia al Paese con una terribile e inarrestabile corruzione radicata ad ogni livello della mastondotica burocrazia che "guida" un popolo di poco più di 5 milioni di anime; ma soprattutto Padre Dessi ha dovuto fare i conti con il terribile terremoto che nel 1972 distrusse il Nicaragua (decine di migliaia di morti); con l'uragano Mitch del 1998 e con un Paese stremato dalla fame e che non si fa più illusioni perché troppe volte ha visto finire nel nulla le promesse di politici e perfino di associazioni di volontariato.

«Il Nicaragua è un Paese che vale la pena aiutare»; con queste parole Padre Marco Dessi ha voluto salutare al termine della sua omelia in spagnolo, in una messa di saluto, la delegazione dell'associazione modenese"Rock No War" della quale faceva parte anche Beppe Carletti leader dei Nomadi, da sempre attento alle tematiche della solidarietà; una solidarietà concreta fatta di poche parole e di molti fatti.

A Chinandega Padre Marco oltre ad occuparsi di quasi unmigliaio di bambini ai quali fornisce istruzione, sanità, un pasto e a volte un tetto, è riuscito in questi anni a realizzare dal nulla una missione che è una vera oasi all'interno della quale c'è una chiesa, un parco giochi, una comunità giovanile, scuole professionali e medie, un ospedale chirurgico e adesso anche un reparto dialisi.

In Nicaragua "Rock No War" è stata ricevuta anche dal comandante Daniel Ortega, leader del Fronte Sandinista e maggiore esponente dell'opposizione e dal ministro dei Servizi Sociali del governo di Managua, la signora Edda Callejas. Con loro è stato possibile conoscere le due differenti visioni dello Stato e della situazione attuale che appare di profonda crisi istituzionale e sociale con il precedente presidente, Aleman, messo sotto accusa per corruzione e l'attuale, Bolanos, che sembra incapace di attuare una vera e radicale riforma. D'altro canto anche i sandinisti devono accusare se stessi per avere perso il potere nel 1990 al momento delle prime elezioni libere nel Paese.

Daniel Ortega è stato impietoso nell'analisi della sconfitta riconoscendo molti errori come ad esempio quello di non aver dato vita ala riforma agraria a favore dei campesinos, di avere istituito il servizio militare obbligatorio e di non essere riuscito a mettere insieme le varie anime del Paese e del Frente; a suo merito, però, va riconosciuto di essere stato l'unico leader rivoluzionario ad avere accettato democraticamente di lasciare il potere una volta sconfitto alle elezioni.
Durante la permanenza in Nicaragua, Rock No War, com'è ormai sua abitudine ha sfidato a calcio una formazione locale e per la prima volta (il risultato è storico) è riuscita a non perdere impattando per 4 a 4 anche per merito di Antonio, un 65enne mirandolese, massiccio e corpulento ma con un passato nelle giovanile del Bologna che si è erto come un baluardo in porta. Da qualche giorno Padre Marco è in Italia per far conoscere il suo progetto; per fare questo il sacerdote, si è fatto accompagnare da un coro composto da 17 bambini dai 9 ai 15 anni; bambini tolti dalle discariche, dalle strade, da una vita di violenza. A loro ha insegnato l'amore per Dio, la musica, l'arte e la vita e che adesso cantano perché il Mondo si ricordi di loro. Padre Marco con il coro "Getsemani" sarà la sera domani sera alla Meridiana; poi a Cavezzo, San Felice e Modena.
La discarica che provoca non poche malattie a numerosi bambini che vivono nella zona del Nicaragua dove opera padre Marco Dessi e dove arrivano gli aiuti modenesi raccolti dall'associazione Rock No War.

FONDAZIONE CHINANDEGA - 2001

Una delle principali preoccupazioni di Padre Marco é stata di coinvolgere la società civile per riscattare dalla miseria molta gente povera. Nel 1995 costituì la Fondazione Chinandega 2001 che si proponeva come obiettivo primario quello di combattere la povertà e l'indigenza nella città di Chinandega e nell'intera Provincia con la realizzazione di strutture produttive mirate a sollevare dalle ristrettezze economiche la gente più bisognosa.

 

La Fondazione si diede le seguenti priorità:
a) diminuire la povertà;
b) promuovere l'autosufficienza;
c) fornire assistenza sanitaria;
d) salvaguardare l'ambiente.

Dopo l'uragano Mitch che nel 1998 ha provocato immense distruzioni con migliaia di morti, la Fondazione ha gestito con celerità, oculatezza e serietà i vari aiuti ricevuti realizzando subito delle abitazioni per i sinistrati:
Nella zona chiamata Villa Minnesota, grazie all'aiuto della SAINT PAUL FONDATION e dell'ASSOCIAZIONE per i BAMBINI di Padre Marco, furono costruite 21 case.

  • Nel Comune di Villanueva furono costruite 14 case grazie alla donazione della ASSOCIAZIONE AMIGOS DE FRANCE
  • 51 case furono donate a Caña Fistola dalla Organizazione Umanitaria “FOOD FOR THE POOR” attraverso la Fondazione America – Nicaragua
  • Il GOVERNO ITALIANO donò 55 case a Villa San Francisco de Asis nel comune di Somotillo.
  • 29 case ubicate a Jiñocaguo furono donate dal gruppo AMIGOS PER CRISTO, di Atlanta – Georgia (USA)
  • 6 case vennero donate dagli “AMICI DI MIAMI”

In totale sono state realizzate 333 abitazioni.
La costruzione é avvenuta sotto la responsabilità di tecnici della Fondazione ma ad essa parteciparono gran parte degli stessi beneficiari.
Agli occhi di un occidentale le abitazioni possono sembrare povere e modeste, ma per la gente del luogo rappresentano un incredibile miglioramento rispetto alle favelas in cui sopravviveva a stento.

PROGETTI FUTURI
Nel corso del 2001 sarà iniziata la costruzione di altre 350 case per gli abitanti del Quartiere El Limonal alla periferia di Chinandega dove vivono altre famiglie sopravvissute all'uragano Mitch.
La Fondazione Chinandega 2001 sarà in grado di dare corso a tali opere grazie agli aiuti ricevuti ed all'importante apporto di un volontariato sensibile e disponibile che é sempre stato da tutti apprezzato per il suo modo di lavorare e di affrontare l'emergenza in maniera idonea anche in situazioni di estremo bisogno, urgenza e gravità.
Il tempestivo intervento della Fondazione Chinandega 2001 nelle zone investite dall'uragano è stato riconosciuto fondamentale da diverse organizzazioni internazionali.

SVILUPPO RURALE ED AGRICOLO
Attraverso l'organizzazione non governativa INTERSOS, la Fondazione Chinandega 2001 partecipa ad un "Progetto di sviluppo agricolo" finanziato dalla Comunità Economica Europea i cui beneficiari sono le famiglie che vivono in villaggi costruiti dalla stessa fondazione sui Comuni di Villanueva e Somotillo nel nord della provincia di Chinandega.
Il progetto consiste nel dotare i contadini di sementi, attrezzi agricoli, alimenti e assistenza tecnica per le coltivazioni tipiche locali.
Con questo nuovo compito affrontato con la prospettiva di dare un contributo alla lotta contro la povertà, la Fondazione si riveste di nuove responsabilità perché intende formare dei volontari locali che possano a loro volta trasmettere alle popolazioni rurali le conoscenze necessarie a trarre dal loro lavoro un risultato accettabile utilizzando le più appropriate tecniche di gestione agraria ed adoperando al meglio le risorse ottenute.
Con questo lavoro la Fondazione Chinandega 2001 intende conseguire l'obiettivo di assicurare il fabbisogno alimentare della popolazione con particolare attenzione per i più deboli e di provvedere alla distribuzione di alimenti anche in situazioni critiche e di emergenza.

CENTRO MEDICO

Il centro medico della Fondazione è provvisto di poliambulatorio che si trova nel quartiere “Carlos Fonseca” e presta assistenza a circa 5.800 persone della città e dei dintorni con servizi gratuiti di medicina generale, ginecologica e odontologica. Interviene anche con un'unità mobile composta da un medico e da un'infermiera offrendo assistenza medica e farmacologica nei villaggi costruiti con l'aiuto della Fondazione e nelle comunità più lontane ed inaccessibili dei comuni di Villanueva e Somotillo .
Il centro medico opera in situazione di continua emergenza e costituisce spesso l'unica speranza di assistenza e cura.

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