Mercoledì, 22 Giugno 2011 12:01

Scuola a Normanby Island

PICCOLA SCUOLA A NORMANBY ISLAND
DIOCESI DI KURADA - PAPUA NUOVA GUINEA

Papua Nuova Guinea si trova nell’emisfero australe, leggermente al disotto della linea equatoriale e comprende la parte orientale dell’Isola di Nuova Guinea, a nord dell’Australia.
Copre un territorio di 462.840 kmq e conta una popolazione di circa 5 milioni di abitanti.
Comprende una serie di isole sparse nell’Oceano Pacifico tra cui: l’arcipelago Bismark, le isole Salomone, gli arcipelaghi delle Luisiadi e di Entrecastreaux e le isole Trobriand e Woodlark.
Il territorio, di origine vulcanica, è montuoso, ad eccezione delle strette pianure sulle coste. Purtroppo, negli ultimi decenni è stato oggetto di deforestazione indiscriminata su vasta scala.
La popolazione: è composta per l’84% da Papua e per il 15% da melanesiani.
La lingua: l’Inglese (ufficiale) - il pidgin (dialetto locale derivante dall’inglese) ed oltre 700 lingue locali.
La religione: Protestante: 58,4% - cattolica: 32,8% - anglicana: 5,4%
La capitale: Port Moresby, che conta 200.000 abitanti (1992)
L’economia: mentre più dei due terzi della popolazione vive di pesca e di agricoltura di mera sussistenza,lo 03% della forza lavoro, occupata nelle miniere, produce il 66% delle esportazioni. Le miniere di Porgera a Bougainville, da cui viene estratto anche oro e di OK Tedi sono i giacimenti di rame più estesi al mondo. Negli anni ’91 e ’92 gli agricoltori furono protagonisti di violenti scontri con le forze governative, per manifestare la propria opposizione all’aumento del numero di miniere, con evidenti effetti negativi sulle coltivazioni e sull’ambiente.

PROGETTO pdfProgetto_Papua

 

DONAZIONI E BONIFICI Donazioni PADRE GIANNI GATTEI - 12/02/2007


Gli inizi a WOODLARK e ROOK

Queste due isole dell’Oceania fanno parte delle diecimila sparse su un’estensione pari a un terzo della superficie terrestre.
Woodlark fu avvistata nel 1832 da Grimes, capitano della baleniera “Woodlark”, che diede all’isola il nome della sua nave. Solo quattro anni più tardi arrivarono i primi inglesi, ma a prendere contatto stabile con gli indigeni furono i missionari francesi Maristi.
Lontana dalle rotte marittime e quindi dagli interessi commerciali, rimase a lungo sconosciuta, finchè Carlo Salerio, un missionario milanese amico di Mazzucconi del P.I.M.E., ne indicò con precisione e per la prima volta, il profilo delle coste e dei rilievi dell’entroterra.
L’isola di Rook, seicento leghe a oriente di Woodlark, tra la Nuova Guinea e la Nuova Bretagna, sembra invece essere stata una tra le prime scoperte dagli europei. Infatti, il capitano spagnolo Menez vi sbarcò nel 1537, ma poi fu dimenticata.

Il primo vescovo dell’immensa missione del Pacifico fu Mons. Epalle, che sbarcò a S. Cristobal nelle Salomone il 1° dicembre 1845, con sette padri e sei fratelli Maristi. Undici giorni più tardi, navigando più a nord, raggiunse l’isola Isabel, per farne il centro della missione ed il 16 dello stesso mese, incurante delle sconfortanti notizie sul temperamento di quegli isolani, scese a terra con due padri, un fratello, due marinaied il capitano in seconda.
Tutti disarmati!
Subito, mentre tentavano di prendere contatto con gli indigeni, questi li assalirono uccidendo il vescovo ed il capitano.
I superstiti tornarono a S. Cristobal ma, anche qui la missione non ebbe fortuna.
Nel 1847 uno dei missionari morì di febbre e gli altri furono massacrati dagli indigeni.
Il successore di Mons. Epalle ripetè il tentativo in altre isole, ma l’ostilità di quelle popolazioni, gli stenti e le malattie, costrinsero i missionari maristi ad abbandonare l’impresa.

I Missionari del P.I.M.E. in Papua Nuova Guinea
Nel giugno del 1848 la Congregazione di Propaganda Fide fece indagini per trovare un Istituto che accettasse un’eredità così gravosa. Nessun Ordine accolse la sfida, solo i Missionari del Seminario per le Missioni Estere di Milano, alla ricerca del loro primo campo di lavoro.
La spedizione, composta da 6 giovani missionari con a capo P. Paolo Reina, salpò da Londra il Sabato Santo del 1852 e raggiunse l’isola di Rook nell’ottobre dello stesso anno e l’isola di Woodlark, successivamente.
Ben presto, le difficoltà e le incomprensioni che avevano minato il precedente tentativo dei Maristi si ripresentarono. I missionari erano considerati come una sorta di stregoni a cui si addebitavano le disgrazie dell’isola.
Scriveva P. Reina “..perché se davamo qualche medicina, dicevano che la nostra magia era buona o cattiva
secondo l’effetto che sortiva la stessa, alla quale noi avevamo trasmesso la nostra virtù….”
All’inizio del 1855 tutti gli indigeni avevano disertato la missione di Woodlark. Incominciarono i furti, gli incendi notturni ai raccolti, le minacce e gli insulti.
I missionari, giorno dopo giorno, toccavano con mano il fallimento della loro missione. Così, dopo meno di tre anni, anche i missionari italiani si ritirarono dalle due isole senza alcun risultato visibile: su sette giovani partiti in buona salute dall’Italia, Fratel Corti morì di febbri a Rook, padre Mazzucconi fu ucciso a Woodlark, padre Reina si ammalò gravemente e morì al ritorno, fratel Tacchini “usci di mente” per le fatiche sopportate.
Solamente tre di loro sopravvissero: padre Ambrosoli che rimase a Sydney; padre Rimondi che diventò verscoso di Hong Kong e padre Salerio che tornò in Italia e fondò la Congregazione delle Suore della Riparazione (di Nazareth).

 

Solo dopo una lunga assenza, il P.I.M.E. ritornò in Papua Nuova Guinea nel 1980, stabilendosi nell’isola di Goodenough (diocesi di Alotau) a Bolu Bolu, a Watuluma e a Normanby Island.Nel 1986 il vescovo Mons. D. Moore affidò al P.I.M.E. anche la missione delle isole Trobriand, parrocchia che comprende una sconfinata porzione di oceano e si spinge fino al piccolo arcipelago di Woodlark.
Ancora oggi quest’isola non gode della presenza di un sacerdote e dai tempi di Mazzuconi le cose non sono cambiate di molto. Difficoltà di comunicazione, territori inaccessibili, ostilità e riserve da parte di molti gruppi di indigeni, rimasti isolati dal resto del mondo.
Lo spiritismo alla base di molti culti tradizionali lascia ancora tracce nella coscienza stessa dei convertiti al cristianesimo.



La missione in Oceania, dunque, resta tutt’ora un’incredibile sfida per i missionari, sacerdoti, suore e laici, che vi lavorano.



La missione del P.I.M.E. in Papua Nuova Guinea è gemellata con la città e le parrocchie di Lecco, patria del beato Mazzucconi.

L’Istruzione in Papua Nuova Guinea

Il tasso di analfabetismo in Papua Nuova Guinea si aggira attorno al 72%.
Della popolazione scolarizzata, soltanto il 14% accede all’istruzione secondaria ed il 3% all’Università.



Le strutture scolastiche esistenti sono fatte di materiale proveniente dalla foresta, i banchi non esistono e gli alunni sono costretti a seguire le lezioni seduti per terra, su ghiaia. Nonostante queste condizioni di particolare disagio, è presente sull’isola un grande numero di giovani volonterosi e desiderosi di frequentare la scuola.

Il Progetto
Il progetto prevede la costruzione di un edificio scolastico in muratura composto da:
- 3 aule
- un ufficio (segreteria)
- un ripostiglio

La costruzione (che dovrà essere in cemento armato per difendersi dagli attacchi delle termiti e delle
formiche bianche) sarà affidata alla manodopera locale.


I Beneficiari
L’edificio sarà in grado di ospitare oltre 100 bambini che potranno usufruire di una regolare educazione
primaria.

I Costi
Il costo dell’intero edificio ammonta a Euro 25.000 (L’importo è comprensivo dell’8% di spese di gestione).

Padre Lino Pedercini, del P.I.M.E., responsabile della nuova missione di Normanby Island ed incaricato della realizzazione del progetto, ringrazia tutti coloro che destineranno un loro contributo.

Per richiedere ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Aiuto Missioni del PIME (tel. 02 438201) e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per sostenere il progetto, si prega di citare sempre nella causale il numero d’identificazione K 110, tramite:

. c/c postale n. 39208202 intestato a PIMEDIT Onlus Via Mosè Bianchi, 94 – 20148 MILANO

. Assegno Bancario o Circolare, oppure Vaglia Postale a PIMEDIT Onlus, sempre al ns. indirizzo

. Bonifico Bancario sul c/c 5733 intestato a PIMEdit Onlus Via Mosè Bianchi, 94 MILANO – presso:
Credito Artigiano Sede, P.za S. Fedele, Milano (ABI 3512, CAB 01601, CIN N), inviando poi copia dell’avvenuto
Bonifico via fax al n. 02 4695193, o informando via e.mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

. Carta di credito, telefonando al n. 02 43820322/536

Il P.I.M.E., dal 1850, anno della sua fondazione, è una garanzia di serietà e di impegno a favore delle popolazioni più povere del Sud del mondo.


  • LOGOCNAMO payoff2014 lg-lapam
  • Sito Corlo in Africa

    melpyou 01

    logo valcinghiana

    OnoranzeFunebriManfredini