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In cammino per la pace!
(cronaca della nostra marcia per la pace Perugia – Assisi )
Alle tre del mattino le facce non sono proprio sveglie. La gente comunque c’è e non vede l’ora di salire sui pullman, se non altro per cercare di dormire ancora un po prima di arrivare a Perugia. Peccato per i ragazzi della casa Famiglia San Damaso; un guasto al bus non ha permesso loro di raggiungere Assisi e di vivere quella meravigliosa esperienza che è la marcia per la pace.In ogni caso eravamo veramente in tanti, circa 350 persone; un numero mai raggiunto prima. Sette pullman hanno raccolto persone dai comuni che hanno aderito all’iniziativa: Marano s/P, Vignola, Castelnuovo, Castelvetro, Spilamberto, Savignano. Un pullman speciale è poi partito da Formigine, organizzato da ROCK NO WAR che non ha voluto mancare a questo straordinario appuntamento.
Le associazioni Tavola della pace di Marano, Cammina Libero e Associazione Alpinistica La Montagna si sono date da fare per organizzare al meglio la partecipazione alla 19 ° edizione della Perugia Assisi (che quest’anno ha compiuto 50 anni).
I più temerari sono scesi direttamente a Perugia e hanno percorso tutti e 25 i chilometri che separano la città del cioccolato dalla città di san Francesco. Molti sono scesi a Collestrada dove era fissata la seconda tappa. In questo caso i chilometri per arrivare ad Assisi erano 15. Altre persone hanno atteso l’arrivo del corteo a Santa Maria degli Angeli. In ogni caso, a prescindere dai chilometri percorsi le emozioni sono state forti per tutti quanti. E’ stata una vera e propria boccata d’ossigeno vedere tante persone (oltre 200.000) soprattutto giovani, camminare per chiedere la pace e per promuovere una nuova scala di valori contro l’imbarbarimento civile e culturale che sta dilagando in Italia e nel mondo. E’ stato bello sentire tanti giovani gridare il proprio desiderio di vivere una vita diversa fatta di giustizia e di legalità, di non violenza e di rispetto dei diritti umani.
La cifra astronomica di 25 miliardi di euro spesi dall’Italia ogni anno per armare il proprio esercito, per sostenere le “missioni di pace” in Afghanistan, in Irak, in Libia è un’altra assurda contraddizione dei nostri tempi. Il valore di un'intera finanziaria di lacrime e sangue per i cittadini e i ceti popolari. La gente ha marciato anche per questo; per gridare la propria indignazione verso quell’Italia che ha appena confermato l’acquisto di 131 cacciabombardieri nucleari F35, per un costo complessivo di ulteriori 16 miliardi di euro. Con tanti soldi, quanti asili nido si possono aprire? Perché non investirli in infrastrutture, nella sanità, o nella scuola, nell’arte, nella cultura o nella ricerca? Perché non usarli per una vera e seria politica di rilancio del lavoro e dell’economia?
Gli slogan a questa storica edizione della marcia perugia assisi erano tanti ed ogni persona portava il proprio; a volte in modo palese esponendo un cartello o uno striscione oppure semplicemente attraverso la propria presenza. A santa Maria degli Angeli abbiamo atteso la testa del corteo con Flavio Lotti coordinatore della Tavola della Pace Nazionale. Davanti al corteo anche l’emozione di vedere la bandiera della pace che fu utilizzata 50 anni fa da Aldo Capitini, educatore e pacifista, pioniere della manifestazione che la utilizzò per la prima volta alla marcia del 24 settembre 1961. Il nostro corteo con in testa il sindaco di Marano s/P e il Gonfalone dell’Unione Terra di castelli, ha poi finalmente raggiunto Assisi. Stanchi ma felici ci siamo letteralmente accasciati all’interno della splendida piazza inferiore della basilica di San Francesco. I più temerari hanno raggiunto la rocca maggiore, dove il programma prevedeva la conclusione della manifestazione con testimonianze di pace e musica.
Nello straordinario scenario della piazza di San Francesco, particolarmente emozionante è stato il coro dei nostri bambini che hanno intonato la canzone della sig. Costy (un vero e proprio inno per la nostra bella Costituzione). Le foto di rito hanno poi congelato questa magica atmosfera, resa ancor più suggestiva dalle migliaia di persone che si incrociavano e si fondevano in un tripudio di colori tra le stradine di Assisi. Al termine della marcia una nutriente e abbondante merenda attendeva i partecipanti del nostro gruppo (e non solo). Il gazebo con l’immancabile bandiera della pace e la bandiera dell’Italia (che ci hanno sempre accompagnato durante la marcia), ospitava i volontari delle nostre associazioni che rifocillavano i partecipanti. Una vera e propria baldoria per lo stomaco, interrotta solo da una impertinente pioggerella che ha costretto al ritiro i partecipanti e altre decine e decine di amici che abbiamo conosciuto sotto al gazebo. Lasciamo Assisi per rientrare a casa.
La marcia per la pace e la fratellanza dei popoli è finita e ha lasciato il segno. Non è stata un punto di arrivo ma un punto di partenza per tutti coloro che vorranno impegnarsi per costruire una società migliore.
Tavola della Pace di Marano s/P
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“Un solo essere, purché sia intimamente persuaso, sereno e costante, può fare moltissimo, può mutare situazioni consolidate da secoli, far crollare un vecchiume formatosi per violenza e vile silenzio” (Aldo Capitini,1966)
Ci sono persone che meritano la tua e la nostra attenzione. Giovani che non riescono a trovare un lavoro, altri che vivono nella precarietà, ragazze e ragazzi che non si possono permettere di studiare, persone che si sentono uno zero perché nessuno le ha mai valorizzate, gente intimidita e ricattata dalle mafie e dalla criminalità organizzata, famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana, gente senza casa, persone che pagano le tasse nel nostro paese a cui neghiamo i diritti di cittadinanza, operai che muoiono sul lavoro, anziani soli e abbandonati, giovani che perdono la vita per difendere i diritti umani, bambini strappati all’infanzia e alle proprie famiglie, donne violentate, abusate e sfruttate, persone terrorizzate dalla guerra e dalla violenza, gente che muore ammazzata in carcere, altra che muore nel deserto o nel Mediterraneo cercando di sfuggire alla guerra, alle persecuzioni e alla miseria. Ci sono donne, bambini e uomini a cui non viene nemmeno riconosciuta la dignità di esseri umani, che sopravvivono in condizioni drammatiche senza pace né giustizia.
Per loro e con loro, in nome di tutte le vittime e dei loro familiari, della dignità e dei diritti di ogni persona, ti invitiamo a marciare per la pace e la fratellanza dei popoli il 25 settembre 2011 da Perugia ad Assisi, lungo la strada tracciata cinquant’anni fa da Aldo Capitini.
Ti invitiamo a camminare insieme perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo un bisogno forte di cambiamento. Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perché sappiamo che se le cose non cambiano, i rischi e i pericoli diventeranno sempre più grandi e noi diventeremo sempre più poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di più nell’incertezza e nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli scontri, la collera, le rivolte e la violenza.
Ti invitiamo a camminare insieme perché libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno. E, se vogliamo provocare un nuovo futuro, dobbiamo superare ogni forma d’indifferenza, di individualismo, di inerzia e di rassegnazione. Ognuno di noi deve stare dentro la storia da protagonista, con la propria coscienza, sensibilità e responsabilità.
Ti invitiamo a camminare insieme per rimettere al centro della nostra società i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza, perché vogliamo riscoprirne il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura, per dire basta alla manipolazione e allo stravolgimento delle parole, perché la guerra è guerra anche quando la si chiama in altro modo e le ingiustizie restano ingiustizie anche quando sono coperte dalle menzogne e dal silenzio mediatico, perché vogliamo una Rai e un’informazione di pace.
Ti invitiamo a camminare insieme perché vogliamo dire forte e chiaro ai rappresentanti di tutte le istituzioni che a ciascuno di questi valori debbono corrispondere azioni politiche concrete, un’agenda politica che parte dai quartieri dove viviamo fino all’Europa e all’Onu, che la Costituzione, la Dichiarazione Universale dei diritti umani e la Carta dei Diritti dell’Unione Europea non sono belle parole ma la bussola da seguire per uscire in tempo da questa gravissima condizione.
Ti invitiamo a camminare insieme perché, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vogliamo difendere e attuare la nostra Costituzione e ricordare a tutti che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ti invitiamo a camminare ancora una volta insieme, come fece Aldo Capitini nel 1961 e come in questi cinquant’anni abbiamo rifatto tante volte, perché crediamo nella nonviolenza come metodo e stile di vita, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia, perché crediamo che la nonviolenza sia “per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori”.
Negli ultimi decenni sono già state sprecate tantissime opportunità e risorse. Ma quello che ieri era desiderabile oggi è diventato necessario e urgente. Per questo c’è bisogno di una tua e nostra diversa assunzione di responsabilità.
Entra a far parte della soluzione. Vieni, domenica 25 settembre 2011, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli.
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Nell’idea di “fratellanza dei popoli” si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni, ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia e della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura, gli egoismi, il razzismo e la paura.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (articolo 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Tavola della pace, Movimento Nonviolento
Perugia, 10 giugno 2010
Per adesioni, comunicazioni e informazioni: Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.perlapace.it