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Per la rassegna NE VALE LA PENA 2017
Doppio imperdibile appuntamento con ANTONIO FERRARI una delle grandi firme del Corriere della Sera autore del romanzo "Il Segreto" edito da Chiarelettere. Un romanzo prima commissionato e poi rimasto nel cassetto per 35 anni perché nessuno ha avuto il coraggio di pubblicarlo. Un romanzo che racconta scomode verità sul Caso Moro e che esce a pochi mesi dal quarantesimo anniversario del sequestro e dell'omicidio dello statista democristiano e della sua scorta.
Fondamentale riparlare del Caso Moro anche per capire il nostro presente. ANTONIO FERRARI sarà venerdì 1° dicembre alle ore 21 nella Sala del Consiglio Comunale di Cavriago (RE) e sabato 2 dicembre alle ore 17 all'auditorium della Biblioteca "A.Loria" di Carpi per la rassegna Ne Vale la pena.
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Venerdì 17 novembre alle ore 20.45
presso l'Auditorium San Rocco arriverà Walter Veltroni
per presentare il suo nuovo romanzo dal titolo "Quando"
L'Italia degli ultimi decenni raccontata dagli occhi di un uomo che si risveglia trent'anni.
Un romanzo di politica e d’amore che ci aiuta a vedere come eravamo e come siamo diventati.
Giovanni si risveglia dal coma nel luglio del 2017. Aveva vent’anni quando la sua vita si interruppe. L’ultimo ricordo, prima dell’incidente, è in piazza San Giovanni, il 13 giugno 1984. Insieme al padre e alla fidanzata sta partecipando al dolore collettivo per la morte di Enrico Berlinguer. Dopo oltre trent’anni la vita ricomincia. Giovanni rinasce, adulto. Tutto è cambiato. Si trova in un nuovo secolo, in un nuovo millennio. Non c’è più il mondo che ha lasciato: i partiti, gli stati, i personaggi. Il modo di vivere, di sapere, di comunicare è stravolto, per lui un universo ignoto. Giovanni è come un bambino cinquantenne. Deve imparare una vita inedita e conoscere, accettandolo, il destino di chi ha amato quando ne aveva venti. Ad aiutarlo a rinascere ci sono Giulia, la suora tormentata che l’ha accudito per buona parte della degenza, Daniela, la psicologa dalla malinconia sottile, e suo figlio Enrico, ragazzino saggio e disilluso. Quando non celebra solo la memoria collettiva di un’epoca lontana ma radicata nelle coscienze. È il racconto del presente, meraviglioso e terribile, riconosciuto con la nitidezza di occhi che lo incontrano per la prima volta. È il romanzo per ognuno di noi: per chi ha vissuto, senza mai sentirsi solo, la forza di un ideale oppure lo ha mancato per ragioni anagrafiche e ne avverte la potenza o il rimpianto. Quando è la storia di una vita rammendata, è un romanzo di politica e d’amore, scritto con leggerezza e passione.
Walter Veltroni è stato direttore dell’“Unità”, vicepresidente del Consiglio, sindaco di Roma, segretario del Partito democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008. Gli ultimi suoi libri con Rizzoli sono Noi (2009), L’inizio del buio (2011), L’isola e le rose (2012), E se noi domani (2013) e Quando c’era Berlinguer (2014), che è diventato un film. È regista anche di I bambini sanno
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giovedì 27 luglio alle ore 21
sul pronao del teatro comunale in Piazza dei Martiri a Carpi (MO)
Lirio Abbate presenta il suo libro La lista - Il ricatto alla Repubblica di Massimo Carminati.
Il ricatto alla Repubblica di Massimo Carminati - Luglio 1999: Massimo Carminati svuota il caveau della banca all’interno della città giudiziaria di Roma. Un’azione spettacolare: un commando riesce a saccheggiare in tutta calma alcune delle cassette di sicurezza della banca più sorvegliata d’Italia, senza sparare, senza forzare neppure un lucchetto, senza far scattare il doppio sistema d’allarme. Un colpo da 18 miliardi, ma Carminati, allora sotto processo per l’omicidio Pecorelli, non cerca i soldi. Ha in mano una lista di 147 cassette di sicurezza di magistrati, avvocati, funzionari alcuni connessi con i più grandi misteri d’Italia: dalla strage di Bologna alla P2, dal delitto Pasolini all’omicidio Pecorelli, dalla Banda della Magliana a Cosa nostra. Diciotto anni dopo, Lirio Abbate ha trovato le prove dell’esistenza di questa lista e racconta chi erano i derubati e come Carminati è riuscito a impossessarsi di documenti scottanti per ricattare magistrati. Perché il colpo al caveau segna nella storia criminale di Roma un cambio di marcia irreversibile, per i modi con i quali viene messo a segno, i risultati ottenuti e il movente: un grande ricatto allo Stato e alla Giustizia. C’è un filo nero che riconduce tutte le vittime del colpo a delitti, stragi, poteri occulti e misteri ancora aperti in una spy story alla romana, dove i protagonisti assomigliano a personaggi della commedia all’italiana: Gnappa, il Mago delle vedove, il Mostro, il Prete, Mollica, Sbirulino e il Cassiere. E invece è una realtà che va raccontata per la valenza simbolica del luogo violato e per l’inquietante capacità di penetrazione corruttiva che può arrivare fin dentro le istituzioni. Confermando ancora una volta che sul ricatto si fondano molte storie politiche del nostro Paese.
Lirio Abbate - caporedattore a “L’Espresso”, è autore di reportage sulle mafie, corruzione e collusioni fra boss e politici. Nel 2014 Reporters sans frontières lo ha inserito fra i “100 eroi dell’informazione” e nel 2015 a Londra, Index on Censorship lo ha annoverato tra le 17 personalità che nel mondo lottano per la libertà di espressione. Con Peter Gomez ha scritto I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento (Fazi 2007), e con Marco Lillo il libro-inchiesta su mafia Capitale I re di Roma (Chiarelettere 2015). Con Rizzoli ha pubblicato nel 2013 Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il Paese dalla ’ndrangheta.
In caso di maltempo l'incontro si terrà presso l'auditorium della Biblioteca Comunale Loria.
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giovedì 20 luglio alle ore 21
sul pronao del teatro comunale in Piazza dei Martiri a Carpi (MO)
Dagli stili che vantano una lunghissima tradizione, come l'old school, l'irezumi giapponese e il maori, alle tendenze più recenti come il trash polka, l'avantgarde e lo skrecciato - il marchio di fabbrica di Alle Tattoo -, questo libro raccoglie tutto quanto c'è da sapere sul mondo dei tatuaggi: aneddoti e curiosità di un'arte antichissima e in continua evoluzione. Con spiegazioni tecniche e consigli pratici, fotografie, bozzetti originali e interviste ai maggiori tatuatori del panorama italiano, Alle Tattoo ti accompagnerà alla scoperta delle mille culture del tatuaggio, per arrivare a mettere a fuoco il disegno che fa per te.
Alle Tattoo è Alessandro Bonacorsi (1975), il più famoso tatuatore italiano. Si è aggiudicato diversi Guinness World Records ed è stato insignito dei maggiori riconoscimenti nel campo dei tatuaggi, in Italia e all'estero, tra cui due Ink Awards negli Stati Uniti e un Roll of Honour in Asia.
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martedì 4 luglio alle ore 21
sul pronao del teatro comunale in Piazza dei Martiri a Carpi (MO)
CARLO LUCARELLI
Presenta
"INTRIGO ITALIANO" e "LA MATTANZA"
Carlo Lucarelli, intervistato da Pierluigi Senatore, presenterà il suo ultimo noir "Intrigo Italiano" che vede il ritorno in azione del commissario De Luca e la recente ristampa, in occasione del 25esimo anniversario della stragi di Capaci e via D'Amelio dove morirono, tra gli altri, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, del libro “la Mattanza" dove si racconta la storia della mafia siciliana.
In caso di maltempo l'incontro si terrà presso l'auditorium della Biblioteca Comunale "A.Loria" in via Rodolfo Pio
Ne Vale La Pena è un ciclo di incontri promosso da
Assessorato alle Politiche Culturali del Comune, Radio Bruno, Rock No War! Onlus, sezione modenese di
ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche),
Libreria Mondadori e con la direzione artistica di Pierluigi Senatore.
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MUSICA E PAROLE PER RICORDARE FREAK ANTONI
Lunedì 8 maggio alle ore 21 la Biblioteca multimediale Loria di Carpi.
Ingresso gratuito.
presentazione del cd Freak out di Alessandra Mostacci,
pianista dello scomparso leader degli Skiantos.
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FRANCO ROBERTI, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
"IL CONTRARIO DELLA PAURA
Perchè terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti"
Venerdì 5 maggio ore 20.45 - Auditorium San Rocco
INGRESSO LIBERO
Franco Roberti, intervistato da Pierluigi Senatore, presenterà il suo libro “Il contrario della paura”.
«Erano passati pochi giorni dagli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015, quando ricevetti la telefonata di un vecchio amico: "Franco, dovrei partire con la mia famiglia per una vacanza. Che dici? Annullo tutto? Dobbiamo avere paura?". È stato dopo quella conversazione che ho deciso di scrivere questo libro. La preoccupazione del mio amico era la stessa, come dimostrano tutti i sondaggi, della maggioranza degli italiani che, di fronte alla barbarie terrorista o alla forza di intimidazione della criminalità organizzata, sempre più spesso rispondono con la paura. Che tende a trasformarsi in razzismo, xenofobia, se non addirittura in collaborazione, magari involontaria, con i mafiosi. Proprio per questo diventa una priorità spiegare perché è necessario non avere paura: continuare a uscire, viaggiare, frequentare cinema e concerti significa lottare contro i terroristi, il cui unico obiettivo è privarci delle nostre libertà. Così come denunciare chi chiede il pizzo, le imprese che alterano la libera concorrenza, i mafiosi che truccano gare d'appalto e concorsi pubblici, fidandosi dello Stato che è in grado di garantire sicurezza e protezione, significa liberarsi dalle catene con cui la criminalità organizzata tenta di imprigionare, ogni giorno, le nostre vite. Ma perché i cittadini possano fidarsi delle istituzioni, è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che tutti dicano la verità. La politica, che deve adottare parole e leggi chiare. La giustizia, che ha il dovere di assicurare provvedimenti seri in tempi certi. La società civile, che deve marcare chiaramente, senza ambiguità, la linea d'ombra tra legalità e illegalità. Per affrontare efficacemente la sfida epocale alle mafie e al terrorismo non basta il pur necessario contrasto investigativo-giudiziario, come se si trattasse di una semplice questione di ordine pubblico, bensì occorre rimuovere le cause politiche, economiche e sociali che ne hanno favorito lo sviluppo: mafia e terrorismo fungono da agenzia di servizi delle povertà, svolgendo una funzione sostitutiva rispetto alle lacune dello Stato. E hanno in comune il piano criminale di privarci delle nostre libertà e usare il terrore come strumento per moltiplicare le loro ricchezze. Ma la consapevolezza del pericolo mortale che corriamo non deve spaventarci. Perché la verità è il contrario della paura.»
Ne Vale La Pena è un ciclo di incontri promosso da
Assessorato alle Politiche Culturali del Comune, Radio Bruno, Rock No War! Onlus,
sezione modenese di ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche),
Libreria Mondadori e con la direzione artistica di Pierluigi Senatore.
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Il sistema della corruzione in Italia, un tema da sempre di attualità nel nostro Paese.
Ne parleremo con Piercamillo Davigo a Carpi il 27 aprile alle 21 in Teatro Comunale per la rassegna Ne Vale La Pena.
La corruzione in Italia non è un insieme di episodi isolati ma un vero e proprio 'sistema’, da cui è molto difficile sfuggire per chiunque abbia a che fare con la pubblica amministrazione. Davigo racconta quando da giovane segui l'indagine che portò alla condanna per corruzione di 29 su 30 funzionari dell'ufficio IVA di Vigevano, tanto che sulla porta fu appeso il cartello 'CHIUSO PER ARRESTI': uno dei giovani impiegati gli spiegò che appena assunto fu il suo capo a mettergli in mano la mazzetta, introducendolo a una pratica che - coinvolgendo tutto l'ufficio - era impossibile non condividere, se non ...con un atto di coraggio! Questo anche per le caratteristiche stesse della corruzione: 'serialità' (chi corrompe una volta lo fa ancora) è diffusività (per corrompere si crea una rete). 25 anni dopo Tangentopoli la corruzione non è diminuita: semmai ha cambiato le sue forme, passando da una corruzione centralizzata attraverso i partiti nazionali a una locale, attraverso le amministrazioni decentrate.
Ingresso libero
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Roberto Franchini,
autore di "CENTO ANNI DI JAZZ A MODENA"
sarà ospite di Ne Vale la Pena
venerdì 21 aprile alle 21:00
Vi aspettiamo!!!
Più di millecinquecento musicisti citati e censiti, centinaia di eventi ricordati e tornati alla luce dalle pagine di riviste, periodici, opuscoli e cronache; storie di musica intrecciate a storie di vita, di società, di costume; vicende locali, nazionali, mondiali: brandelli di vita e note che per un secolo hanno dato significato, a Modena, a quella forma musicale comunemente definita “jazz”.
Cento anni di Jazz a Modena: la storia del jazz modenese diventa un libro a firma di Roberto Franchini.
Auditorium della Biblioteca “A.Loria” a Carpi (MO) venerdì 21 aprile ore 21.00
Esce la prima storia del jazz a Modena: cento anni di musica, ritmo e improvvisazione prendono corpo in una narrazione fluida e ammiccante, frutto tuttavia di una imponente ricerca senza precedenti. E' uno di quei libri che avrebbe, infatti, tutte le caratteristiche dell’opera monumentale: più di millecinquecento musicisti citati e censiti, centinaia di eventi ricordati e tornati alla luce dalle pagine di riviste, periodici, opuscoli e cronache; storie di musica intrecciate a storie di vita, di società, di costume; vicende locali, nazionali, mondiali: brandelli di vita e note che per un secolo hanno dato significato, a Modena, a quella forma musicale comunemente definita “jazz”.
Il jazz arrivò a Modena negli anni Venti del Novecento e fu subito amore al primo suono: il successo del jazz è legato alla sua natura nel periodo tra le due guerre, perché il jazz era musica da ballo e musica da intrattenimento, e proprio ballo e intrattenimento erano passatempi amatissimi dai modenesi (diciamo pure, anche dagli italiani). Un amore che attraversava tutte le classi sociali, almeno quelle che potevano permettersi i soldi per un biglietto di entrata, e che era superato solo dalla passione per il cinematografo.
Come ha scritto Adriano Mazzoletti “Il jazz era di moda. Forse più la parola che la musica. Se, prima del 1924, la stampa aveva indirizzato frecciate verso la musica americana, dopo il 1924 vi fu un’inversione di marcia. Il regime fascista non si era ancora espresso su di essa: veniva considerata musica da ballo e basta e il ballo era di gran moda presso i gerarchi”.
A Modena, seppelliti i morti della Prima Guerra Mondiale e assorbita l’ascesa al potere del fascismo, la borghesia voleva solo divertirsi, come accade quasi sempre e quasi ovunque nel mondo. Veglioni danzanti, ma anche matinée e pomeriggi musicali, sono organizzati dal Circolo della Stampa, dalla società Panaro, dalla neonata Canottieri, dal Dopolavoro Impiegati o da quello Ferrovieri, al Club Azzurro, a Palazzo Solmi, all’hotel Regina e al nuovo cinema Giardini. E, soprattutto, al Tersicore, che sorgeva in via Malmusi, dove fu rimpiazzato nel secondo dopoguerra dal cinema Olympia, dopo una totale ristrutturazione.
Il libro di Roberto Franchini racconta le vicende di questa musica e dei suoi musicisti lungo l’arco di cento anni, arrivando fino ai nostri giorni. Nella prima parte, lo fa seguendo la corrente dei decenni, dalla fine della Prima Guerra Mondiale sino agli anni Novanta: vi si trovano le orchestre che accompagnavano le compagnie di varietà e di avanspettacolo sul palcoscenico del teatro Storchi, i musicisti italiani più popolari, come Gorni Kramer e Cosimo Di Ceglie, gli artisti stranieri che facevano tappa in città nei loro tour. Nella memoria degli appassionati e nelle cronache giornalistiche rimane una traccia indelebile del concerto di Louis Armstrong domenica 18 dicembre al Comunale di Modena, ma la città aveva ospitato un anno prima un festival italiano, che aveva visto esibirsi i migliori artisti tricolori. Nel libro scorrono i nomi di Earl Hines, Chet Baker, Lionel Hampton, Gerry Mulligan, Herbie Hancock, Gil Evans, fino a Keith Jarrett e Ornette Coleman.
“Mi sono permesso parecchie divagazioni, - afferma l’autore -soprattutto sulla cultura e lo spettacolo a Modena. Per raccontare il jazz a Modena ho dovuto raccontare, certo velocemente, i balli e i locali per ballare, le feste danzanti e i ritrovi popolari. Ho dovuto rievocare spesso il varietà e l’avanspettacolo, ho accennato ai grandi solisti di musica classica e alle orchestre più importanti che avevano in ostaggio il palcoscenico del teatro Comunale, poi militarizzato dalla prosa. Soprattutto, ho raccontato come il jazz sia stato sul punto di divenire la musica dei giovani ma sia stato bruciato in velocità dal rock and roll e da tutto ciò che è venuto dopo: a Modena è una mutazione che si consuma tutta nell’arco di otto anni, dal concerto di Armstrong al Teatro Comunale nel dicembre del 1955 a quello di Adriano Celentano del 1963, al palasport di viale Molza”.
Nella seconda parte del volume sono presentati capitoli dedicati a luoghi, festival, tematiche e iniziative degli ultimi vent’anni, quali il teatro Comunale, il festival di Vignola Jazz in ‘It, il luminoso periodo del Baluardo, la rassegna Le vie dei suoni sull’Appennino, l’attività del Modena Jazz Club.
Due capitoli sono dedicati al pianista Pippo Casarini e alla New Emily Jazz Orchestra; completa il tutto un piccolo dizionario biografico di alcuni degli artisti oggi in attività.
Il libro è arricchito da più di cento immagini, in bianco e nero e a colori, di musicisti, concerti, manifesti, locandine, cartoline promozionali degli artisti; molte di queste immagini sono rare o poco viste, di particolare interesse sono alcuni disegni di Mario Molinari, pubblicati negli anni Trenta sulla Settimana Modenese.
Roberto Franchini
Modenese, 63 anni, è giornalista professionista ed esperto di comunicazione. Laureato in Storia Moderna, è autore di numerosi saggi culturali e storici. Dal 1998 è Presidente della Fondazione Collegio san Carlo di Modena.
Tra gli ultimi volumi pubblicati: L’ombra della torre. Guida letteraria ai luoghi comuni della città di Modena, Franco Cosimo Panini 2011; Il secolo dell’orso, Bompiani 2013; C’era una volta il Palazzo Ducale, Artestampa 2014.
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Al via a Carpi (MO) l'edizione 2017 del ciclo d'incontri dal titolo "NE VALE LA PENA" dove si ragiona di attualità, storia, cultura, sport e spettacolo nel tentativo di dare alcune chiavi di lettura della nostra Società.
Tre gli appuntamenti messi in calendario per le prossime settimane, ma altri si aggiungeranno nel corso dell'anno (nel 2016 NE VALE LA PENA promosse 14 incontri).
SERGIO RIZZO - lunedì 27 marzo ore 20.45
Auditorium della biblioteca "A.Loria"
"LA REPUBBLICA DEI BROCCHI - Il declino della classe dirigente italiana" - Feltrinelli
Città di Carpi in collaborazione con ROCK NO WAR! Onlus, Radio Bruno, Anioc e Mondadori Bookstore - CARPl.
"Il deperimento delle nostre élite è generale. Niente e nessuno si è salvato dal lento processo di decomposizione. Non la politica. Né le grandi burocrazie pubbliche. Ma neppure magistrati, manager pubblici e privati, professori. Non ha risparmiato il sindacato, la finanza, i professionisti di ogni ordine e grado. Né poteva risparmiare la stampa e l'informazione." Sergio Rizzo, uno degli autori de "La casta", ha perso la pazienza - ma non il senso del ridicolo - e in questo libro lancia il suo atto d'accusa contro tutta la classe dirigente italiana: "Eravamo un paese che aveva fame di crescere: adesso siamo la Repubblica dei brocchi". Perché al di là della questione morale, al di là dei reati e del dolo, al di là degli interessi privati che si fanno atti pubblici, la questione cruciale è che la nostra classe dirigente semplicemente non è al livello di quella degli altri paesi sviluppati. I brocchi non vogliono migliorare, riformare, far avanzare il paese: vogliono che tutto resti com'è per sempre, per godersi le proprie rendite di posizione. Ai brocchi non interessa quello che fanno gli altri, le soluzioni nuove ai problemi vecchi: per loro i problemi sono eterni e irrisolvibili. I brocchi non credono nella meritocrazia (se non a parole) e hanno una nutrita discendenza da piazzare, spesso composta di brocchi ancora peggiori.
= = =
Sergio Rizzo è inviato ed editorialista del “Corriere della sera”, dopo aver lavorato a “Milano Finanza”, al “Mondo” e al “Giornale”. Tra i suoi libri, per Rizzoli: Rapaci, La cricca e Razza stracciona. Insieme a Gian Antonio Stella ha scritto, sempre per Rizzoli, La Casta, La Deriva, Vandali e Licenziare i padreterni. Con Feltrinelli ha pubblicato Se muore il Sud (con Gian Antonio Stella, 2013; Premio Benedetto Croce 2014), Da qui all'eternità. L'Italia dei privilegi a vita (2014), il facilitatore (2015) e La repubblica dei brocchi. Il declino della classe dirigente italiana (2016).
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VALERIO MASSIMO MANFREDI - "TEUTOBURGO" - Mondadori
lunedì 20 marzo ore 20.45 - Sala dei Mori di Palazzo Pio
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI DISPONIBILI
È un giorno di sole quando Armin chiama suo fratello Wulf, per mostrargli un prodigio: la costruzione della "strada che non si ferma mai". Una meraviglia che li lascia senza fiato, il miracolo tecnico dei nemici romani, capaci di creare dal nulla una strada che attraversa foreste, fiumi, paludi e non devia nemmeno davanti alle montagne. Improvvisamente i due sentono dei rumori: è una pattuglia romana. Armin e Wulf sono catturati dai soldati. Nel loro destino però non c'è la morte, né la schiavitù. Perché Armin e Wulf sono figli di re. Sigmer, il loro padre, è un guerriero terribile e fiero, principe germanico rispettato e amato dalla sua tribù. La sua sola debolezza era l'amicizia segreta con Druso, il grande nemico, il generale romano precocemente scomparso, che Sigmer, di nascosto, ha imparato a conoscere e ad ammirare. Ma di questa ammirazione nulla sanno i due giovani. Devono abbandonare la terra natale e il padre, per essere condotti a Roma. Sono principi, per quanto barbari. Saranno educati secondo i costumi dell'Impero, fino a diventare comandanti degli ausiliari germanici delle legioni di Augusto. Sotto gli occhi dell'inflessibile centurione Tauro, mezzosangue germano convertito all'amore e alla fedeltà verso Roma, impareranno una nuova lingua, adotteranno nuove abitudini, un modo diverso di pensare. E come possono Armin e Wolf, cresciuti nei boschi, non farsi incantare dai prodigi di Roma? Non solo la strada, ma anche gli acquedotti, i templi, i palazzi meravigliosi. I due ragazzi diverranno Arminius e Flavus, il biondo, cittadini romani, due giovani guerrieri, stimati da tutta Roma, capaci di conquistarsi la fiducia dello stesso princeps Augusto. Ma il richiamo del sangue è davvero spento in loro? La fedeltà agli avi può portare alla decisione di tradire la terra che li ha adottati a favore di quella che li ha generati? Valerio Massimo Manfredi torna al romanzo e racconta, unendo alla perfezione esattezza storica e respiro epico, la storia straordinaria e mai narrata prima di due fratelli, due guerrieri, le cui scelte hanno portato a Teutoburgo, lo scontro decisivo tra Romani e Germani, la battaglia che ha cambiato il destino dell'Impero Romano e del mondo.
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FRANCO ROBERTI - venerdì 5 maggio ore 20.45 Auditorium San Rocco
"IL CONTRARIO DELLA PAURA" - Mondadori
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Ne Vale La Pena è un ciclo di incontri promosso da
Assessorato alle Politiche Culturali del Comune, Radio Bruno, Rock No War! Onlus, sezione modenese di
ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche),
Libreria Mondadori e con la direzione artistica di Pierluigi Senatore.