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Un Ponte Verso Betlemme
I PIÙ GRANDI ESPONENTI DELL’ARTE MODENESE INSIEME PER I BAMBINI DI BETLEMME.
SONO PIÙ DI TRENTA I PITTORI, SCULTORI E FOTOGRAFI CHE HANNO OFFERTO LE LORO OPERE PER L'ASTA DI BENEFICENZA A FAVORE DEL CARITAS BABY HOSPITAL DI BETLEMME CHE SI TERRÀ DOMENICA 19 DICEMBRE A PARTIRE DALLE ORE 18.00 NELL'ATRIO DEL CINEMA PRINCIPE DI PIAZZALE BRUNI.
IL CARITAS BABY HOSPITAL DI BETLEMME È UNICO OSPEDALE PEDIATRICO DELL’INTERA CISGIORDANIA CHE OGNI GIORNO, DAL 1952, OFFRE CURE MEDICHE ED ASSISTENZA AI BAMBINI, LE PRIME VITTIME DEL CONFLITTO ISRAELO - PALESTINESE. L’ASTA DEL 19 È STATA ORGANIZZATA DA ROCK NO WAR! ONLUS CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MODENA - ASSESSORATO AL CENTRO STORICO, IN COLLABORAZIONE CON “MODENAMOREMIO” E MERCATO ALBINELLI E CON IL SOSTEGNO DELLA BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA, EMILBANCA, LECLERC CONAD E GOLINELLI INDUSTRIE GRAFICHE.
LE QUARANTACINQUE OPERE MESSE A DISPOSIZIONE DEGLI ARTISTI MODENESI VERRANNO BATTUTE ALL'ASTA DA PIERLUIGI SENATORE, CAPOREDATTORE DI RADIO BRUNO E COMMENTATE DAL GIORNALISTA ED ESPERTO D'ARTE MICHELE FUOCO.
NEI GIORNI PRECEDENTI SARÀ POSSIBILE VISIONARLE IN ESPOSIZIONE, IL 4 E 5 DICEMBRE NELLA GALLERIA DEL CENTRO COMMERCIALE LECLERC CONAD IN VIA MORANE E DAL 6 AL 18 DICEMBRE NEI NEGOZI DEL CENTRO STORICO.
INOLTRE A PARTIRE DAL 26 NOVEMBRE SARÀ POSSIBILE FARE OFFERTE PER IL CARITAS BABY HOSPITAL DI BETLEMME TRAMITE BONIFICO BANCARIO SUL
C/C NUMERO 1220000 - IBAN: IT72P0538712900000001220000 INTESTATO A “ROCK NO WAR! ONLUS"
Indice |
Programma | Caritas Baby Hospital |
Le opere |
Basi d'asta | Press |
Area Download |
Collaborazioni e ringraziamenti |
Schede degli artisti |
"Il Natale è un'autentica occasione per riaccendere una speranza che riguarda l'umanità intera." (Enzo Bianchi) A partire dal 26 Novembre sarà possibile fare offerte per il Caritas Baby Hospital di Betlemme tramite |
Programma |
Ore 18.00 - Introduce la serata il Presidente di "ROCK NO WAR! ONLUS" Giorgio Amadessi
Ore 18.15 - Proiezione del video girato al Caritas Baby Hospital da Andrea Calderone e Valentina Lanzilli
Ore 18.30 - Inizio dell'asta
Le opere saranno battute all'asta da Pierluigi Senatore Caporedattore di Radio Bruno e commentate dal giornalista Michele Fuoco
Aperitivo offerto dall'Associazione "Via Piave e dintorni"
Caritas Baby Hospital |
Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unico ospedale pediatrico dell’intera Cisgiordania.
Si tratta di un centro per la salute e per la formazione nato nel 1952 da un atto spontaneo di aiuto di padre Ernst Schnydrig che proprio la notte di Natale, mentre si recava verso la Basilica della Natività di Betlemme per celebrare la messa, vide un padre che stava seppellendo il suo bambino nel fango di un campo profughi palestinese.
Ne rimase profondamente sconvolto e dopo aver preso in affitto una casa, vi collocò quindici letti e la chiamò Caritas Baby Hospital; da quel momento, nel luogo in cui era nato Gesù, a nessun bambino sarebbe più stata negata l’assistenza medica.
L’ospedale, che vive unicamente di Provvidenza, oggi conta 35mila visite l’anno, 82 posti letto, due reparti pediatrici, uno per neonati e prematuri, predisposto per cure intensive, un asilo infantile, un ambulatorio ecografico, una scuola per infermiere e una per le madri che usufruiscono anche di piccoli alloggi per poter stare accanto ai loro figli. Con i suoi duecento dipendenti, l’ospedale ospita e cura bambini per la maggior parte colpiti da malattie gastrointestinali, dovute all’acqua non potabile, cardio-respiratorie, conseguenza della mancanza di riscaldamento nei mesi invernali e malformazioni, sempre più frequenti a causa dell’unione in matrimonio di primi cugini. Malattie che spesso si tramutano in decessi, considerando che il muro di separazione che il governo israeliano ha costruito per dividersi fisicamente dai territori palestinesi, non fa sconti a nessuno. L’ospedale infatti non è dotato del reparto di chirurgia e quando i piccoli pazienti necessitano di un intervento, spesso anche d’urgenza, occorre richiedere il permesso ad Israele per poter oltrepassare il check point, situato a pochi metri dall’ospedale, e giungere negli ospedali di Gerusalemme. Permesso che non sempre arriva.
Alcuni modenesi hanno conosciuto questa realtà sette anni fa, in occasione della prima edizione della Maratona della Pace Betlemme – Gerusalemme; un incontro significativo e toccante, durante il quale hanno potuto toccare con mano l’importanza del lavoro portato avanti dalle suore benedettine di Padova, che gestiscono l’ospedale, e il loro quotidiano impegno per questi bambini, vittime innocenti di un conflitto che sembra non finire mai.
Da quell’incontro, ogni anno ad aprile la delegazione modenese porta all’ospedale i fondi ricavati da varie iniziative organizzate sul territorio modenese.
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Le opere |
![]() Andrea Razzoli Geometrie - Reggio Emilia 2006 Stampa lambda a colori su dibond, 70x100 |
![]() Walter Mac Mazzieri Figura Lito, 49x34 |
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![]() Stefano Bonfreschi Da il Beato Alberto - Il Porcello Olio su carta, 25x25 |
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![]() Giuliano Della Casa Isolato di S. Pietro Acquerello, 50x35 |
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![]() Francesco Manenti Humano Acquerello, 36x50 |
![]() Stanislao Farri Rondinara di Scandiano Stampa bianco e nero su carta baritata, 24x30 |
![]() Andrea Capucci Noi due Terracotta smaltata |
![]() Davide Scarabelli Senza titolo Fusione in alluminio |
![]() Mauro Terzi Frammenti metropolitani Stampa lambda a colori, 30x45 |
![]() Enrico Manelli Nuvole Tecnica mista acrilico tempera bitume, 42x57 |
![]() Franco Fontana Landscape basilicata 1978 Stampa lambda a colori, 30x45 4/25 |
![]() Fabrizio Loschi Senza titolo Biacca e penna Bic su carta da pacco |
![]() Fabrizio Loschi Senza titolo Biacca e penna Bic su carta da pacco |
![]() Roberta Giovannini Da il murale di Mahmud Darwish Acquatinta, 65x50 |
![]() Mauro Ingrami Festa italiana Grande centro tavolo policromo |
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![]() Ivano Bolondi Africa 2004 Stampa lambda a colori, 40x60 |
![]() Dario Brugioni Gesù e Giovanni Semirefrattario smalti policromi con riflessi fumo |
![]() Davide Benati Canne Acquatinta, 80x60 |
![]() Wainer Vaccari Senza titolo Lito su lastra di zinco, 50x70 |
![]() Wainer Vaccari Senza titolo Lito su lastra di zinco, 50x70 |
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![]() Wainer Vaccari Senza titolo Lito su lastra di zinco, 50x70 |
![]() Gianni Valbonesi Senza titolo Lito, 49x34 |
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![]() Carlo Cremaschi Cane e padrone Carboncino su carta, 70x100 |
![]() Giulia Tondelli Appesi Tecnica mista su carta, 22x30 |
![]() Franco Bertolani Senza titolo Stampa lambda a colori, 40x60 |
![]() Vasco Ascolini Genova - Staglieno 1993 Stampa digitale bianco e nero baryta, 33x48 |
![]() Davide Scarabelli Sutura Lito, 30x40 |
![]() Carlo Cremaschi Sant'Elena - Esilio Pastello a olio su carta, 70x100 |
![]() Gianni Volpi Venere del tortellini Stampa a colori, 24x36 |
![]() Erio Carnevali Senza titolo Litografia, 30x40 |
![]() Luigi Ottani Rumore Bianco Stampa lambda bianco e nero, 30x30 |
![]() Luigi Ottani Rumore Bianco Stampa lambda bianco e nero, 30x30 |
![]() Luigi Ottani Rumore Bianco Stampa lambda bianco e nero, 30x30 |
![]() Luigi Ottani Rumore Bianco Stampa lambda bianco e nero, 30x30 |
Per chi fosse impossibilitato a partecipare il giorno 19 Dicembre è possibile inviare un'offerta d'asta, tramite posta elettronica, entro il 15 Dicembre al seguente indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
indicando: offerta, opera, generalità e recapito telefonico.
In caso di mancanza, anche di uno solo, dei dati indicati, l'offerta non sarà considerata valida.
Basi d'asta |
Di seguito le basi d'asta delle opere esposte:
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Elenco degli artisti |
Prezzo d’asta |
Opera |
Titolo dell’opera |
1 |
Ascolini |
€ 700,00 |
1 Foto |
Genova-Staglieno 1993 |
2 |
Benati |
€ 600,00 |
1 Acquatinta |
Canne |
3 |
Bertolani |
€ 150,00 |
1 Foto |
Senza titolo |
4 |
Bolondi |
€ 600,00 |
1 Foto |
Africa 2004 |
5 |
Bonfreschi |
€ 200,00 |
1 Olio su carta |
Da il beato Alberto: il Porcello |
6 |
Cappucci |
€ 300,00 |
1 Terracotta smaltata |
Noi due |
7 |
Carnevali |
€ 90,00 |
1 Litografia |
Senza titolo |
8 |
Cremaschi |
€ 1.000,00 |
1 Carboncino su carta |
Cane e padrone |
9 |
Della Casa |
€ 1.000,00 |
2 Acquerelli |
Municipio |
10 |
Farri |
+ € 500,00 |
1 Foto |
Rondinara di Scandiano |
11 |
Fontana |
€ 1.500,00 |
1 Foto |
Landscape Basilicata |
12 |
Giovanardi |
€ 1.000,00 |
1 Olio su carta |
…incandescente arriva bianco vuoto… |
13 |
Manelli |
€ 500,00 |
1 Tecnica mista |
Nuvole |
14 |
Ingrami |
€ 200,00 |
Grande centro tavolo policromo |
Festa italiana |
15 |
Manenti |
€ 300,00 |
1 Olio su carta |
Humano |
16 |
Mazzieri |
€ 90,00 |
1 Lito |
Figura |
17 |
Ottani |
€ 100,00 Cad. |
6 Foto |
Rumore bianco |
18 |
Razzoli |
+ € 500,00 |
1 Foto |
Geometrie |
19 |
Scarabelli |
€ 250,00 |
1 Fusione in alluminio |
Senza titolo |
20 |
Terzi |
€ 110,00 |
1 Foto |
Frammenti metropolitani |
21 |
Tondelli |
€ 150,00 |
1 Opera su carta |
Appesi |
22 |
Vaccari W. |
€ 600,00 Cad. |
4 Litografie |
Senza titolo |
23 |
Valbonesi |
€ 90,00 |
1 Lito |
Senza titolo |
24 |
Achilli Moreno |
€ 100,00 |
1 Serigrafia |
Senza titolo |
25 |
Volpi |
€ 120,00 |
1 Foto |
Venere del Tortellino |
26 |
Loschi |
€ 500,00 |
2 Biacca e penna bic su carta da pacco |
Senza titolo |
27 |
Zagaglia |
€ 150,00 |
1 Stampa a colori |
Duomo di Modena dal Palazzo |
28 |
Giovannini |
€ 300,00 |
1 Acquatinta |
Dal murale di Mahmud Darwish |
29 |
Mariani |
€ 200,00 (€ 800,00) |
4 Tecnica mista |
Studio di Figura |
30 |
Brugioni |
€ 250,00 |
1 Smalti policromi |
Gesù e Giovanni |
Di seguito l'elenco dei negozi dove sono esposte le opere d’arte fino al giorno dell’asta:
Insegna negozio | Via\Piazza | Autore e Titolo opera |
PEDRONI ANNA | PIAZZA XX SETTEMBRE | Luigi Achilli Moreno - Senza titolo |
MERCERIA SILVIA | PIAZZA XX SETTEMBRE | Vasco Ascolini - Genova Staglieno 1993 |
CAFFE CONCERTO | P.ZZA GRANDE | Davide Benati - Canne |
E 35 | SANT'EUFEMIA-MALATESTA | Franco Bertolani - Senza titolo |
MODENATUR | SCUDARI | Ivano Bolondi - Africa 2004 |
OROLOGERIA MURATORI | CASTELLARO | Stefano Bonfreschi - Il Porcello |
MODENAMOREMIO | SCUDARI | Dario Brugioni - Gesù e Giovanni |
MARIANI ORO | VIA CARTERIA | Andrea Capucci - Noi due |
MESSORI GIUSEPPE | PIAZZA XX SETTEMBRE | Erio Carnevali - Senza Titolo |
CAFFE CONCERTO | P.ZZA GRANDE | Carlo Cremaschi - Sant'Elena Esilio |
CAFFE CONCERTO | P.ZZA GRANDE | Carlo Cremaschi - Cane e Padrone |
ALBA | PIAZZA XX SETTEMBRE | Giuliano Della Casa - Municipio |
LES ETOILES | SANT'EUFEMIA | Giuliano Della Casa - Isolato di S. Pietro |
GERMANO ZAMA | CANALINO | Stanislao Farri - Rondinara di Scandiano |
FARMACIA S. GIUSEPPE | CASTELLARO | Franco Fontana - Landscape Basilicata |
CAFFE CONCERTO | P:ZZA GRANDE | Mario Giovanardi - Incandescente arriva bianco vuoto |
OTTICO SILINGARDI | Via EMILIA | Roberta Giovannini - Murale di M.Darwish |
BRUNO -MAGAZZINO X TUTTI | VIA MARESCOTTA | Mauro Ingrami - Festa Italiana |
DI DONNA | PIAZZA XX SETTEMBRE | Fabrizio Loschi- Senza titolo |
OREFICERIA ZINI | PIAZZA XX SETTEMBRE | Fabrizio Loschi- Senza titolo |
BAR CAFFETTERIA CANALINO | CANALINO | Walter Mac Mazzieri - Figura |
FARMACIA SANT'OMOBONO | EMILIA | Enrico Manelli - Nuvole |
MERCATO ALBINELLI | ALBINELLI | Francesco Manenti - Humano |
MERCATO ALBINELLI | ALBINELLI | Alberto Mariani - STUDIO DI FIGURA |
GRAN CAFFE' | PIAZZA XX SETTEMBRE | Luigi Ottani - Rumore Bianco. |
GRAN CAFFE' | PIAZZA XX SETTEMBRE | Luigi Ottani - Rumore Bianco. |
FORNO RAFFAELLO | MONDATORA | Luigi Ottani - Rumore Bianco. |
LANZARINI PAOLA PARRUCCHIERA | PIAZZA XX SETTEMBRE | Luigi Ottan - Rumore Bianco. |
ORTOPEDIA ESTENSE | SANT'EUFEMIA-MALATESTA | Andrea Razzoli - Geometrie Reggio Emilia 2006 |
BAR CENTRALE | CASTELLARO | Davide Scarabelli - Sutura |
OTTICA SABATTINI | UNIVERSITA' | Davide Scarabelli -Senza titolo |
CALZATURE MONTANARI | CANALINO | Mauro Terzi - Frammenti metropolitani |
MERCATO ALBINELLI | ALBINELLI | Giulia Tondelli - L'appeso |
CAFFE DELL'OROLOGIO | P.ZZA OVA | Wainer Vaccari - Senza titolo |
CAFFE CONCERTO | P.ZZA GRANDE | Wainer Vaccari - Senza titolo |
CAFFE DELL'OROLOGIO | P.ZZA OVA | Wainer Vaccari - Senza titolo |
CAFFE CONCERTO | P.ZZA GRANDE | Wainer Vaccari - Senza titolo |
GIOIELLERIA BASSI | CASTELLARO | Gianni Valbonesi - Senza titolo |
MERCATO ALBINELLI | ALBINELLI | Gianni Volpi - Venere del Tortelino |
LA NUOVA TARANTOLA | CANALINO | Beppe Zagaglia - Duomo di Modena dal palazzo comunale |
Gli artisti |
Di seguito le schede degli artisti:
WALTER MAC MAZZIERI E’ una litografia di Walter Mac Mazzieri, l’artista pavullese morto nel 1998, all’età di 51 anni, poco dopo che in una ricca monografia, pubblicata da Giorgio Mondadori, egli aveva raccolto tutto il suo lavoro, comprendente anche l’esperienza veneziana e l’omaggio all’amico scultore Raffaele Biolchini. Questa opera riflette il carattere surreale della sua pittura che si connota di motivi diversi legati all’infanzia, ai luoghi del Frignano, agli animali che adombrano la natura stessa dell’uomo. Da considerare il senso dell’avventura e dell’insolito di cui si anima ogni sua pittura o opera grafica, come questa, che ha lievitare antiche e semplici vicende quotidiane in accadimenti eccezionali. Dopo la morte il Comune di Pavullo ha dedicato all’artista il cinema teatro del luogo che porta, appunto, il suo nome. |
MARIO GIOVANARDI E’ un olio su carta questa opera di Mario Giovanardi. Un’opera di connotazione astratta che serba, come accade nelle sue pitture, la memoria di brandelli di realtà anche quando l’artista sembra eliminare ogni aspetto narrativo. Si assiste in questa opera alla violazione delle forme, che pure si offrono ad una diversa leggibilità, per la capacità dell’artista di spingere il linguaggio in una dimensione informale, affidandosi all’arbitrio del gesto, inteso come urgente pulsione del proprio animo. Si può dire che l’opera nasce al confine tra due piani: il piano di pura referenzialità creativa e quello di contiguità al ritmo dei sistemi di rappresentazione musicale. La sua prima mostra risale al 1965. Una sua accurata monografia è stata pubblicata tre anni fa dal gallerista Emilio Mazzoli. |
GIULIANO DELLA CASA Uno stato di grazia ininterrotto sostiene la mano di Giuliano Della Casa, capace di una singolare e sicura strategia di immagini attraverso l’acquarello che istituisce sul foglio un’armonia di elementi, con incroci immaginativi che prefigurano un luogo, un personaggio, un oggetto in un gioco di strutture di autonomia linguistica. E’ presso scrittori e poeti (Vassalli, Sanguineti, Paul Vangelisti, Vesce, Moresco, Voltolini…) che la sua pittura trova il massimo ascolto e grande considerazione, creando con la parola scritta una nuova condizione di meraviglia. A Della Casa ha fatto ricorso Einaudi per illustrare volumi importanti, tra cui “La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene” di Pellegrino Artusi. Ha partecipato, nel 1972, alla Biennale di Venezia nella sezione “Il Libro come luogo di ricerca”. |
LUIGI ACHILLI MORENO E’ un “inno alla vita” l’opera di Luigi Achilli Moreno, artista di cultura spagnola profondamente assimilata e sentita per i lunghi soggiorni a Valencia. L’artista non rinuncia a ripercorrere memorie legate alla Spagna, di cui la madre era originaria. E lo fa anche con “citazioni” di capolavori di maestri di Spagna, da Goya a Picasso. Molti hanno visto la nana Isabel che per anni ha costituito l’icona fondamentale della sua pittura, con ricordi legati alle esperienze, anche sentimentali, in Spagna. Senza dimenticare il motivo dell’uomo pollo, con cui l’artista offriva, con dissacrazione, l’immagine di se stesso nudo, rannicchiato e timido. E a ciò si può richiamare la gustosa immagine della serigrafia di questo artista, di grande umana simpatia. |
ANDREA CAPUCCI Sostengono un criterio di selezione e di organizzazione d’immagine le terrecotte smaltate di Andrea Cappucci che si connotano di particolari distintivi. Fare ceramica è per l’artista modenese esperienza non solo di curiosità, ma anche di rivelazione di una condizione esistenziale. Un avvertito operare, con precisi rituali di espressione, che si svolge su un piano d’arte esperto e consapevole e sostiene l’idea che il rinnovamento del linguaggio può passare attraverso la buona tradizione. Capucci (studi pure di architettura all’Università di Firenze, e all’Accademia di Bologna) è autore anche di sculture pubbliche, tra cui quella, l’ultima a Bologna, dedicata al camionista. |
DAVIDE SCARABELLI Davide Scarabelli opera una sorta di rottura con la scultura di tradizione. Non materiali nobili, come il marmo, ma materiali ferrosi della società industriale vengono portati dall’artista pavullese, che ha l’atelier a Casa Baldassarre, ad accurato assemblaggio, a suture a studiata deformazione, imprimendovi aspetti di casualità di forme che hanno acquistare alla scultura sottili fantasie, elementi di sorpresa. Non c’è rinuncia alla manualità, in quanto i pezzi di rottame, anche i più ribelli vengono lavorati con il fuoco che li rende docili come la creta. Numerose le opere pubbliche, tra cui l’arredo liturgico per la nuova chiesa a Riolunato. Quest’anno ha ricevuto, come riconoscimento ufficiale del suo lavoro, il premio “Ragno d’Oro”. |
ENRICO MANELLI Le chiama “Nuvole”, ma l’artista orchestra una serie di relazioni con le figure umane. C’è il tentativo di definire l’identità umana, raffigurando l’aspetto esteriore, come volto, nella nuvola che acquista il valore di specchio. Tra i due “soggetti” la distanza non è incolmabile, anzi essa viene quasi annullata. E l’abilità narrativa risiede in questo gioco di corrispondenze tra animato e inanimato, nell’impronta onirica dell’immagine che determina oscillazioni di senso. Un’opera, con aspetti scenografici, che pare sostenere l’unità delle arti, tra pittura, scultura e scenografia. Manelli, già titolare della cattedra di scenografia all’Accademia di Bologna e direttore dell’Accademia di Ravenna, ha progettato dagli anni 70 scene per gruppi teatrali e sperimentali, collaborando con enti pubblici. Ha realizzato scene per film, come “Chiedo asilo” con Benigni (regìa di Marco Ferrero), e anche per la televisione. |
FRANCO FONTANA Per Franco Fontana la fotografia si pone come filtro dell’immenso scenario del mondo, con la capacità di giocare sulla “presenza-assenza” delle cose e delle persone, concentrandosi sui singoli dettagli del reale. La realtà di un paesaggio pare irreale nelle sue scansioni geometriche di struttura quasi astratta, con un percorso dal visibile all’invisibile che afferma e nega la realtà. L’immagine è concepita nei confini di un intelligente intrattenimento con la realtà, da cogliere in un sorprendente e magico istante. “Fotografare – dice Fontana – è un atto di conoscenza e di possesso profondo”. L’atto creativo coincide con il momento della riflessione. Le sue opere sono conservate in oltre 50 musei del mondo. Nel suo curriculum figurano oltre 400 mostre, più di 50 pubblicazioni in edizioni anche straniere. Tra i riconoscimenti: commendatore per meriti artisti della Repubblica e laurea Honoris causa” dell’Università di Torino. |
FABRIZIO LOSCHI |
ROBERTA GIOVANNINI Sostiene la necessità di un dialogo tra le differenti culture Roberta Giovannini nella sua opera che si fa pittura, scultura e anche calcografia, come nell’acquatinta che vi presentiamo. Nell’attività incisoria si confronta con diverse tecniche: dall’acquaforte all’acquatinta, dalla litografia alla ceramolle e alla puntasecca. Particolarmente sensibile alle problematiche del Medio Oriente, l’artista di Casinalbo porta la sua opera a toccare temi politico-sociali, con una complessità di segni, di alfabeti che acquistano, con accostamenti ed innesti inattesi, uno spessore ideale nei simboli di libertà e di speranza. Un’opera che afferma l’uomo nella sua dignità. La Giovannini fa parte dell’Associazione Incisori Emiliano-Romagnoli “Luciano De Vita”, con sede a Bologna. |
MAURO INGRAMI E’ sostenuta da un ordine formale di buona tradizione la ceramica di Mauro Ingrami che diventa un grande centro tavola policromo. Un oggetto utile, di gusto e di cultura, che avvera un momento freschissimo di creazione con una festa di colori conferiti alla terracotta da un artista che ha una grande familiarità con la materia e può vantare esperienze lusinghiere nel campo della ceramica industriale. Ingrami ha praticato, in passato, anche la pittura e la scultura, tanto che un’opera in pietra serena, di una quindicina di quintali, plasmata al fiume Dolo, è stata portata davanti alla chiesa di Fontanaluccia di Frassinoro. |
BEPPE ZAGAGLIA La venerazione per Modena è qualcosa di più di un atto d’amore. E’ passione conoscitiva che richiede un attento lavoro che Beppe Zagaglia demanda non tanto alla macchina fotografica, quanto alla sua sensibilità. L’impegno artistico diventa identificazione con una realtà sentimentale, con la città natale che è il segno della memoria e della poesia, il simbolo di ciò che non delude o inganna. Modena è il luogo che non perde nulla della sua dotazione di vita, di intensa commozione. Il che spiega le migliaia di scatti che, opportunamente selezionati, hanno formato nel tempo tante pubblicazioni. A Zagaglia piece documentare. E singolare diventa il suo reportage, arricchitosi negli anni, sul “Po e la sua gente” che da qualche tempo costituisce una mostra itinerante. |
DARIO BRUGIONI E’ pregna di “dignità dell’umana natura” l’opera di Dario Brugioni che ha la coscienza dolorosa della nostra epoca ma conosce anche il sentimento religioso dell’uomo. In questo refrattario di smalti policromi con riflessi di fumi, dal titolo Gesù e Giovanni, la figurazione è di forte intensità espressiva per una scelta strutturale funzionale al disegno complessivo della rappresentazione che vuole rendere tangibile, con riferimenti biblici, il senso della violenza dell’uomo sull’uomo. L’opera ha radici nella pena di cui l’umana esistenza si trama in tempi remoti e presenti. Troppo forte è per lo scultore di Sassuolo l’esperienza immediata dell’angoscia e delle brutalità quotidiane, perché l’arte possa essere decorativa e consolatoria. Formatosi all’Accademia di Bologna, Brugioni ha pubblicato studi sulle incisioni rupestri, sull’arte romanica e sugli emblemi estensi lapidei dell’Appennino modenese. |
DAVIDE BENATI Raffinato è il lavoro di Davide Benati, come evidenzia anche questa acquatinta di grazia elegiaca che evoca luci e trasparenze di elementi di natura. Un’immagine di stupore che restituisce in un linguaggio fiorito, agilissimo e preziosamente essenziale, il tessuto vivo di una realtà naturalistica. Particolari leggeri ed eleganti di raffinata fattura determinano un’opera di meraviglia per felicità d’invenzione e dolcezza di figurazione. L’opera, portata ad una melodia di ritmi interni, si misura con modelli altissimi di eleganza, nello stupore dell’immagine che reca risonanze emozionali, esclusive e intime. L’artista, che da qualche anno lavora in esclusiva per la prestigiosa Galleria Malborought di Montecarlo, ha partecipato nel 1990, con sala personale, alla Biennale di Venezia. |
WAINER VACCARI Sul piacere di “fare pittura” si fonda l’opera di Wainer Vaccari alla quale non manca mai un certo potere di seduzione. L’artista impone al suo lavoro una disciplina che si manifesta non solo nella preziosità del colore e nella ricchezza della forma, ma anche nella passione per il disegno che egli impiega come selezione ed evidenza immediata dell’immagine e come autonoma riflessione ideativa. Ciò accade anche nelle opere degli ultimi anni, quando l’artista ha “trafitto” la figura di segni nuovi. Un labirinto di elementi di libertà costruttiva che, come in queste litografie su lastre di zinco, si sviluppano in molteplici direzioni per una rivelazione di vita urgente ed esplosiva dell’immagine che accresce di plasticità. Vaccari pratica anche la scultura ed è autore di opere pubbliche. Si afferma negli anni 80, con mostre importanti: dalla galleria Mazzoli a prestigiosi spazi pubblici in Germania, Svizzera e altri paesi. |
GIANNI VALBONESI Segni, tracce, alfabeti, figure geometriche minime costituiscono la sostanza dell’opera di Gianni Valbonesi. E la litografia in vendita riflette questa grammatica di simboli, come “geografie dell’immaginario” costruite, in passato, anche con collage di antiche carte e persino di spartiti musicali. Nell’opera avvengono incroci immaginativi che finiscono con il connotarsi di sigificati arcani. Un senso ludico è alla radice di queste libere operazioni costruttive che sono sostenute da elementi apparentemente arbitrari. E’ la molteplicità degli accostamenti inattesi, delle contaminazioni a renderli legittimi nel recupero di significati occulti. All’artista piace trovare varianti combinatorie e una complessità variabile di segni, a seconda dell’esperienza da comunicare. Valbonesi è autore anche di opere pubbliche. |
CARLO CREMASCHI E’ grande la familiarità con il segno che Carlo Cremaschi manifesta nelle sue opere. Un segno dinamico di icastico humour che, con spiazzamenti di significati, investe figure umane, animali e cose. Considerato “bricoleur della figura” per la capacità di ricomporre, con sagacia, l’immagine ridotta a brandelli, l’artista sa individuare inconfondibili fisionomie, particolari ritratti che possono simbolicamente alludere alla condizione umana nella storia. Egli stesso non rinuncia a mettersi in gioco negli autoritratti. La sua vicenda artistica ha molti punti di contatti con quella della città, per aver creato, tra l’altro, nel 1966 con Claudio Parmiggiani la Galleria “Alpha”, in via Blasia a Modena. Ha partecipato, nel 1972, alla Biennale di Venezia nella sezione “Il libro come luogo di ricerca”. E’ autore della grande oca su ruote che egli definisce “una sorta di cavallo di Troia della storia”, collocata nell’area del cinema Raffaello. |
GIANNI VOLPI Ciò che conta per Gianni Volpi è imprimere alla fotografia un segno di appartenenza inoppugnabile, come accade anche nei nudi femminili colti in ambienti più diversi. Una loro posa, un loro gesto avvera il senso del piacere, della grazia e della fuggevolezza. Il fotografo modenese, legato alla bellezza nel senso di armonia classica, crede giustamente che il corpo abbia il suo linguaggio e vuole che l’immagine sia sempre legata all’ampiezza dei significati umani, come le “Madri di Bagdad” che trepidano per la salute dei loro bambini davanti all’ospedale pediatrico. Qui la dolcezza dei visi di queste donne si mescola alle cicatrici della guerra. Memorabile resta il suo reportage sul “Compianto sul Cristo morto” di Guido Mazzoni, prima della scellerato restauro. Della sua esperienza di fotografo si è avvalsa anche la facoltà di scienze della comunicazione dell’Università di Modena e Reggio. |
ERIO CARNEVALI Passa dall’astrazione lirica alla coniugazione di elementi minimi tra visibile e invisibile la ricerca di Erio Carnevali. In questa litografia l’artista stabilisce una trama di rapporti tra notazioni cromatiche e brevi pause segniche, quasi ad indicare un sottile scambio biologico tra momento inventivo e quello della meditazione. I lavori degli ultimi anni, presentati in questo periodo all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, si nutrono di sedimentazioni di polveri, trovando forme che ricordano tabernacoli e piccole pale d’altare, connotandosi anche di un’aura di sacralità. Un diverso risultato per l’artista modenese, autore di scenografie, di opere pubbliche, tra cui il Grappolo (241 chicchi) in vetro di Murano, collocato nella rotatoria di via Vignolese. Dello stesso vetro è la Fontana di Luce, di 41 canne, a Reggio Emilia. |
LUIGI OTTANI E’ meditazione su episodi di singolare quotidianità la fotografia di Luigi Ottani, come mettono in luce queste immagini di attori di una compagnia teatrale, diventati artisti di strada. Ottani li coglie durante una performance a Parma nei pressi della stazione ferroviaria. Un’amorevole ricognizione che è trama di corrispondenze con la semplicità e l’innocenza dei gesti, il fervore e candore quasi infantile che animano le loro azioni. Momenti di meraviglia, di unicità e diversità, che Luigi ha saputo affidare alla macchina fotografica e che scopriamo in altri reportage, come la povertà del Sahel in Eritrea, la vita nei campi profughi Saharawi, il dopoguerra in Bosnia, la piaga della prostituzione minorile in Cambogia, lo Sri Lanka colpito dallo Tsunami, il dramma della convivenza israeliano-palestinese, la vita nella “zona morta” a Chernobyl, lo Hunan, regione natale di Mao. Di quest’anno il reportage dalla Palatina. Ha prodotto una trentina di libri. Con il volume “Niet Problema!” ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico edito nel 2006. |
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