Martedì, 06 Marzo 2012 09:25

Progetto Laos 11/2006

Pubblicato in 2006
Lunedì, 05 Marzo 2012 17:48

Progetto Laos 11/2007

Pubblicato in 2007
Giovedì, 01 Marzo 2012 16:11

9/10 maggio 2008

Costaiola on the Rock 2008


Grazie!!!

Sì, grazie è l'inizio giusto: un ringraziamento a tutti coloro che, in questi anni, ci hanno permesso di raggiungere il traguardo della quinta edizione del "Costaiola on the Rock"; grazie quindi a tutti i volontari che hanno collaborato, alle associazioni che hanno supportato la realizzazione della festa e alle istituzioni che la patrocinano. Un grazie va anche ai partecipanti, che sopportano file chilometriche in onore della buona tavola e della buona musica. Cinque anni non sono pochi, eppure quando ci siamo guardati alle spalle abbiamo detto "Ma ne sono già passati cinque?". Poi abbiamo guardato i numeri: in cinque edizioni abbiamo visto passare dal centro civico di Solignano quasi ottomila persone, non poche per un paese come Solignano (ci siamo sempre chiesti dove parcheggiasse tutta questa gente); all'associazione "Rock no War ONLUS" di Formigine sono stati devoluti complessivamente 11300 euro (mancano ancora i ricavi di questa edizione). In fin dei conti, al contrario del detto, il volontariato paga: siamo soddisfatti di come questa manifestazione sia stata sempre accolta dalla gente, ne sono prova i 460 kg di carne cotti quest'anno, oltre a tortelloni, gnocco, tigelle e patatine. Sul palco quest'anno si sono avvicendati i gruppi giovanili Vysteria, Controtempo, Delicious, Ritmo e dolore, Tutti i Buchi del Groviera. Mentre il gruppo professionista erano i fiorentini Killerqueen, tributo ufficiale italiano ai mitici Queen; i gruppi hanno potuto suonare per una platea di un migliaio di persone al venerdì e quasi duemila il sabato, affluenza che ha colto di sorpresa (e gratificato) anche noi organizzatori, battendo ogni nostro record precedente.

La quinta edizione non è l'arrivo, ma solo una tappa, e dopo il meritato riposo si inizierà a pensare alla sesta edizione, sperando di migliorare sempre...


Guarda le foto

 

Il ricavato di quest'anno è stato di 6500 €

in favore ad un progetto Rock no War
progetto Laos:
Centro di recupero per bambine vittime dello sfruttamento sessuale

 

Pubblicato in Costaiola on the rock
Mercoledì, 15 Febbraio 2012 17:34

Ecpat Italia - Laos 04/2008

Pubblicato in 2008
Mercoledì, 17 Febbraio 2010 15:43

Savannakhet Vittime sfruttamento sessuale Laos

CENTRO DI RECUPERO PER BAMBINE VITTIME DELLO SFRUTTAMENTO SESSUALE

IL TRAFFICO DI BAMBINI

Nell'Indocina in questi anni si è sempre più affermato un nuovo tipo di sfruttamento delle risorse umane: il traffico di bambini al fine di sfruttarli nel mercato della prostituzione, nel mercato della pornografia e in quello, ancora molto da scoprire, degli organi.
Da Bangkok a Ho Chi Min Ville (più nota con il suo vecchio nome: Saigon), senza soluzione di continuità, vi è una forte presenza di capisaldi di coloro che hanno deciso che i bambini sono un buon investimento e che i loro corpi possono essere commerciati proprio come se non appartenessero a persone, ma fossero solo degli oggetti.
Da Bangkok a Saigon quindi (giungendo fino a Manila) sono tantissimi i luoghi dove gli occidentali interessati possono acquistare o affittare bambini anche piccolissimi, divertendosi con loro, e cioè usandoli per una o più notti o giocando con i loro corpi fino ad ucciderli.
Giochi sadici o pseudo erotici, che utilizzano bambini a volte piccolissimi (alti spesso meno di un metro) che dopo pochi mesi si ammalano di malattie i cui nomi in Italia sono stati dimenticati o di malattie sessualmente trasmissibili quali l’AIDS o tutte le possibili forme di Epatiti.
Bambini piccoli o piccolissimi, rapiti alle loro famiglie o da queste ceduti a trafficanti senza scrupoli che fanno credere alle famiglie che porteranno i piccoli a scuola, o a lavorare in industrie…
Un problema da non sottovalutare se si pensa che in tutto il mondo lo sfruttamento dei bambini a fini sessuali muove ogni giorno circa 300 milioni di dollari. Una “industria” che ormai ha scalzato quella della droga essendo diventata più importante. Un giro di miliardi sporchi e poco rischiosi: i bambini raramente sfuggono ai loro aguzzini e ancor meno di sovente parlano di quello che hanno vissuto: un piccolo bambino cambogiano trasportato lontano da casa, spesso in un altro paese, non conosce nulla del luogo in cui si trova (spesso neppure la lingua) e non sa assolutamente quali siano gli adulti di cui si può fidare. Il bambino si trova quindi solo, assolutamente solo, ad affrontare l’avventura più dolorosa della sua vita: l’abbandono, la messa in vendita come un oggetto, la sua più o meno lenta ma inesorabile distruzione
La Cambogia è forse il paese chiave di tutto questo gioco: un paese poverissimo dove il turismo sessuale non è diventata ancora la voce preponderante del bilancio economico del paese (come è invece in altri paesi del Sud Est asiatico) e dove è più alta la percentuale di malati di AIDS: più della metà dei bambini ingaggiati nel turismo sessuale sono sieropositivi e il paese ha superato ogni altro paese dell’ASIA in questo triste primato.

UNA SOLUZIONE E’ POSSIBILE?
Cercare una soluzione a questo problema non è semplice. Le mafie locali ed internazionali non rinunciano facilmente ai grandi margini di guadagno che gli concede lo sfruttamento dei bambini. Eppure ci sono organizzazioni internazionali (come ECPAT, una organizzazione presente in 70 paesi al mondo e la cui sede internazionale è a Bangkok) che si battono per la creazione centri per il recupero e la cura delle giovani vittime, di leggi, scelte politiche che facciano terminare lo sfruttamento dei bambini e la formazione di forze di polizia che tentino di sconfiggere questo turpe mercato.
In alcuni paesi vi sono associazioni locali che, con coraggio, sfidano quotidianamente la malavita per strappare bambini dal traffico e dai bordelli. In Cambogia ha la propria sede centrale AFESIP, che ha sedi locali in Thailandia, Laos e Vietnam. In ogni paese del Sud Est Asiatico stanno cercando di formare del personale locale, creando gruppi di intervento per togliere bambine ai loro sfruttatori, per monitorare i bordelli, per curare e aiutare i piccoli a rientrare nella normale vita quotidiana o per insegnare alle forze di polizia le tecniche di indagine e repressione.  

Clicca qui per vedere i particolari del progetto

VIDEO


UNA SFILATA PER LA VITA
3 Agosto 2008

L’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Guiglia ha organizzato una sfilata con protagonisti indiscussi i bambini che sfileranno con abiti realizzati da alcune mamme sul tema “Le epoche musicali”. I fondi raccolti sono stati devoluti a Rock No War per il sostentamento del progetto in Laos. RACCOLTI € 1.113,06 


 VIDEO


 
BONIFICI

10 Aprile 2008 - Progetto Laos

16 Novembre 2007 - Progetto Laos

14 Novembre 2006 - Progetto Laos

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